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Equilibrio ( II parte)


Non è solo la forza o l’energia nervosa che consente all’uomo di stare sulla terra; oltre alla forza muscolare e all’energia nervosa c’è l’equilibrio. È l’equilibrio che consente all’uomo di stare in piedi e camminare senza cadere. In assenza di equilibrio l’uomo non riuscirà a stare in piedi né a camminare nonostante la sua forza muscolare e la sua energia nervosa. 

Quando pensiamo alla mente, è il ragionamento, è un’immaginazione che va lontano che rende un uomo riflessivo? No, è l’equilibrio. Ci sono molte persone che hanno un’immaginazione che può arrivare così lontano che possono fluttuare nell’aria per ore di seguito; e ce ne sono altre che hanno una ragione così potente che possono continuare a girare in tondo e non vanno a finire da nessuna parte. Se c’è qualcosa che rende l’uomo riflessivo, non è un grande ragionamento o un’immaginazione che va lontano: è l’equilibrio. 

È il sentire profondo del cuore, o il vivere in estasi spirituale che rende illuminata una persona? No, nessuna di queste due cose. Una persona può essere in estasi, vedere visioni, prodigi, e tuttavia potrebbe non essere chiamata spirituale. Una persona potrebbe avere idee religiose, potrebbe vivere una vita pia, avere alti ideali, e anche allora potrebbe non essere chiamata un’anima illuminata. Questo dimostra che per rendere il corpo come dovrebbe essere, per tenere la mente in ordine, per mantenerla in quella tonalità, è necessario l’equilibrio. Quando studiamo la natura, scopriamo che la crescita delle piante e la vita degli alberi dipendono dall’equilibrio. E quando pensiamo al cosmo e studiamo la condizione delle stelle e dei pianeti, la cosa essenziale che realizziamo è che l’uno sostiene l’altro, producendo il tal modo equilibrio. Tutte le distruzioni causate in natura, come le eruzioni vulcaniche, le alluvioni, i terremoti, provengono dalla mancanza di equilibrio. Finché la natura mantiene il suo equilibrio, l’abisso nel cuore della terra può rimanere com’è; la gente può camminarci sopra senza alcun danno. Tempeste e carestie, tutte le condizioni difficili causate dalla natura, mostrano che manca questo equilibrio; tutte le diverse calamità che accadono all’umanità sono causate dalla mancanza di questo equilibrio che è la garanzia della salute dell’umanità. 

Anche ciò che chiamiamo arte proviene da un senso equilibrato della linea e del colore, e ciò che chiamiamo ingegno nella scienza proviene dall’equilibrio tra percezione e concezione. 

Cosa impariamo da tutto questo? Che il segreto dell’esistenza dell’individuo quanto dell’intero cosmo consiste in una sola cosa, ed è l’equilibrio. Non sarebbe esagerato se dicessi che successo e fallimento sono provocati dall’equilibrio e dalla sua mancanza. 

C’è un’altra idea connessa a quello che chiamiamo equilibrio. La vita è movimento, l’equilibrio è qualcosa che lo controlla, ma il perfetto equilibrio controlla troppo il movimento, portandolo al tono dell’inerzia. Ad esempio, se la forza della mano destra fosse uguale alla forza della mano sinistra, se la gamba destra e la gamba sinistra fossero uguali, l’uomo non sarebbe in grado di lavorare o camminare. Se entrambi gli occhi avessero lo stesso potere di vista, una persona non sarebbe in grado di vedere. In questo modo l’equilibrio controlla tutto, ma troppo equilibrio distrugge tutto, perché troppo equilibrio porta immobilità. L’equilibrio ordinario, che non è completo, porta al successo. 

Ora l’idea più importante è sapere come l’equilibrio debba essere ottenuto e conservato. In risposta alla prima questione, come si debba ottenere l’equilibrio, direi che l’equilibrio c’è naturalmente, quindi non occorre ottenerlo. La questione è solo come conservare l’equilibrio e non come ottenerlo. L’influenza del nostro modo di vivere in questo mondo attivo ci mette sempre fuori equilibrio. Non importa quale direzione prendiamo nella vita, non importa quale sia la nostra occupazione, quali siano i nostri affari nella vita, c’è sempre una difficoltà nel mantenere equilibrio. 

I Sufi quindi hanno trovato una chiave per l’equilibrio, e questa chiave è isolarsi interiormente, e in tal modo ottenere un completo equilibrio dentro di sé. Ho già detto che equilibrio perfetto significa distruzione dell’azione, ma quando pensiamo che da mattina a sera la nostra vita non è nient’altro che azione, naturalmente non riusciamo a mantenere questo equilibrio. Preservando alcuni minuti per un periodo di meditazione, di silenzio, possiamo raggiungere quell’equilibrio completo per un momento, e poi, naturalmente, un equilibrio viene mantenuto nella nostra vita attiva. Sovente le persone commettono lo sbaglio di pensare che con l’aiuto della meditazione o del silenzio possono determinare un successo nell’attività. Se porta a un risultato positivo, è solo perché l’equilibrio completo nella meditazione rende capaci di mantenere l’equilibrio necessario all’attività. 

Successo, fallimento, progresso, ristagno, la propria condizione esistenziale, tutto deriva dalla condizione che una persona sperimenta dentro di sé. Un uomo di buon senso dirà: “Per questa ragione o per quella ragione hai avuto successo o hai fallito”. Una persona che è chiaroveggente dirà: “Poiché uno spirito o un fantasma ha detto questo o quello, le condizioni peggioreranno o miglioreranno”. L’astrologo dirà: “Poiché questa stella è nella sua casa o non è nella sua casa, stai sperimentando queste o quelle condizioni”. Ma secondo il pensiero Sufi la condizione della vita intorno a noi dipende assolutamente dalla condizione del nostro sé interiore. Perciò quello che occorre per cambiare le condizioni nella vita esteriore, o per armonizzarsi, è lavorare col proprio sé interiore per determinare il necessario equilibrio. 

Una volta che l’equilibrio è perso, è molto difficile ripristinarlo. In primo luogo spesso è difficile mantenere l’equilibrio nella vita di tutti i giorni, e una volta che lo si è perso c’è poca speranza di successo, di felicità, o di progresso. È proprio come un orologio guasto; non può funzionare finché non è stato messo di nuovo nel giusto equilibrio, e la stessa cosa è vera per la condizione dell’anima. Se una persona ha perso la sua ricchezza, se è diventata una spendacciona, se è diventata sconsiderata, tutte queste cose sono segni della sua perdita di equilibrio. Essere troppo tristi, essere troppo occupati, essere troppo pigri, tutti queste cose sono segnali di una mancanza di equilibrio. Tutto ciò che può essere definito troppo, è sempre fuori equilibrio. 

L’equilibrio è la sicurezza della vita, non solo nella nostra vita esteriore, ma anche nel mantenere meditazione e contemplazione. La gente in Oriente ha sempre considerato l’equilibrio la cosa più importante da mantenere nella vita. Tutti i diversi esercizi che hanno prescritto, sia sotto forma di religione che di devozione, o nell’ambito filosofico o psichico, hanno tutti lo scopo di mantenere equilibrio. Si deve mantenere equilibrio tra quello che è fisico e quello che è eterno essendo consci di entrambi. Non ci si deve immergere così profondamente nell’eternità da non sapere più che ora sia, né essere così presi dal corporeo da essere inconsapevoli dell’immortalità. Come ci sono la notte e il giorno, così c’è il cambio di consapevolezza dal fisico allo spirituale, e dallo spirituale al fisico. Mantenendo un equilibrio tra queste due condizioni una persona conduce una vita completa. 

L’equilibrio è qualcosa che si trova di rado tanto tra i mistici quanto tra gli altri. Quando ci interessiamo a qualcosa, è nella nostra natura volere quella cosa sempre di più, che sia spiritualità o qualcosa di materiale. Se diventiamo molto spirituali e non siamo abbastanza materiali, perdiamo il mondo. Se non fossimo stati destinati a vivere in questo mondo, non saremmo stati mandati qui.