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Natura e carattere II parte

“Alcuni mostrano la loro natura esteriormente, altri hanno la loro natura coperta, coperta sotto quello che viene chiamato carattere. Il carattere è una cosa completamente diversa. La natura è proprio come la luce, e il carattere è come il globo. Se il globo è giallo la luce sembra gialla; se il globo è verde la luce sembra verde. La luce appare dello stesso colore del globo; ma la luce è la cosa principale. È una luce brillante o una luce fioca, e questo in base al grado di luce che c’è. Questa è la sua natura; quello che la copre è il suo carattere.

Si potrebbe chiedere poi dove e come venga costruito il carattere. Il carattere è costruito dalle abitudini, da qualsiasi abitudine si prenda dall’infanzia; e nella misura in cui l’abitudine rimane con noi, in tal modo il carattere viene forgiato. Se c’è l’abitudine di ribattere, di interferire, di essere curiosi, sarcastici o ironici, o se c’è l’abitudine di essere rispettosi, gentili, umili, o modesti, se c’è l’abitudine di essere arroganti, presuntuosi e vanitosi, di farsi avanti, o se c’è l’abitudine di essere riflessivi e attenti, in base a questa abitudine si forgia il proprio carattere. La luce elettrica che si vede in un negozio del tutto ordinario e in un palazzo bellissimo è la stessa. Qual è la differenza? Non è una differenza di luce. Può essere il grado di luce, ma molto spesso è una differenza di globo. A volte il globo è così bello e magnifico che cambia l’intera luce. Lo stesso accade con un bel carattere: cambia tutta la persona, così che può essere definita nobile o qualcos’altro in base al globo che la ricopre. 

Quando prendiamo un’abitudine non ci pensiamo mai. Se è indesiderabile pensiamo che non importa, che non è nulla, che ci siamo solo presi una piccola libertà; che cos’è dopo tutto, non cerchiamo forse la libertà? E così provando a cercare la libertà sviluppiamo un’abitudine che diventa un nostro carceriere. È come trovare un buchino in un indumento, e poi pensare che non serva rammendarlo. È un piccolo buco, nessuno lo nota! Ma non si comprende che il buco si allargherà, diventerà sempre più grande finché tutti lo vedranno. 

Un’altra cosa da osservare è che se qualcuno ha sviluppato un’abitudine indesiderabile, la gente, in genere, non gliene parla. Per cortesia, per gentilezza. E così si va avanti, e si crede che tutto va bene perché nessuno dice nulla. Inoltre ci sono sempre molte persone disposte ad accogliere un’abitudine indesiderabile. Chi ha incominciato a bere troverà molti amici che lo accoglieranno nel loro gruppo, e anche chi ha preso l’abitudine di giocare d’azzardo troverà compagni solidali a incoraggiarlo. Qualunque sentiero prenda un uomo, troverà un incoraggiamento ad andare avanti su quel sentiero. Naturalmente, quindi, se un uomo non è attento a dove sta andando, potrebbe finire ovunque; potrebbe cadere in qualsiasi guaio o trappola e nessuno verrà a tirarlo fuori una volta che è caduto. Più in basso cade, meno persone lo vedranno, perché tutti, consapevolmente o inconsapevolmente, cercano qualcuno che va verso l’alto; nessuno è ansioso di frequentare qualcuno che sta andando in declino. Anche i suoi migliori amici lo abbandoneranno un giorno. 

Quindi analizzare a fondo il mistero del carattere, riflettere su di esso e formarlo, è lo scopo principale della vita; questa è l’educazione più importante. Ci sono alcune persone che sono interessate a costruire il loro carattere, ma nello stesso tempo c’è sempre un conflitto tra il loro carattere e la loro natura; perché il carattere è formato da una certa abitudine, ma la natura dice: “Non devi creare questa abitudine; lotterò conte per questo.” Ad esempio, una persona grossolana potrebbe aver creato l’abitudine di essere molto cortese, ma di solito possiamo smascheralo se parliamo con lui per un momento, perché allora la conversazione potrebbe andare a finire in modo scortese. Inizia con cortesia e finisce con scortesia, perché allora la natura vince il carattere, dimostrando così che c’era grossolanità nella natura e che la cortesia era soltanto una copertura esteriore. 

Poi c’è sempre una lotta incessante tra principio morale e natura. A volte il principio morale sottomette la natura e la natura si arrende, e a volte la natura sottomette il principio morale e il principio morale si arrende; e c’è un grande conflitto. Una persona può apparire molto modesta, e rimane modesta finché non la si conosce, ma quando si arriva a conoscerla sembra esattamente il contrario. In certe situazioni la natura si scontrerà con il carattere. Un uomo che è pigro per natura potrebbe trovarsi in una situazione in cui deve lavorare, ma nel momento in cui si accorge che nessuno lo sta guardando si siederà su una sedia e farà un pisolino. Lavorerà soltanto finché lo guardano, perché per natura è pigro, e soltanto le circostanze hanno fatto sì che lavorasse. 

C’è un’altra persona a cui viene detto: “ Questo è il palazzo del re, non puoi parlare”. Ma è molto loquace, e quando vede che nessuno la sta guardando e che è fuori portata d’orecchio, incomincerà a parlare non appena ha trovato qualcuno da adescare che ascolterà. Sta in silenzio solo perché è obbligato a stare in silenzio ma parlare è la sua natura; e quando vuole cambiare la sua natura è molto difficile. 

Ci sono alcuni che hanno formato un carattere proprio simile a una ciliegia: morbida esternamente, ma dentro c’è un nocciolo duro; c’è un altro carattere che è come un acino d’uva: esternamente morbido, internamente morbido; c’è anche un carattere noce che è esternamente duro e internamente morbido; e c’è un carattere simile al melograno: è duro esternamente e internamente ha semi duri. 

Queste differenze provengono sia dalla natura che dal carattere. Uno sforzo fatto per cambiare il carattere di una persona non sempre ha successo. Le persone che vogliono sviluppare un certo aspetto nel carattere di un altro spesso producono una sorta di confusione nella sua anima, e molto spesso i genitori e gli educatori che vogliono cambiare il carattere dei loro figli fanno un grande sbaglio; svuotano il carattere invece di renderlo migliore. Si vedono migliaia di casi dove sono stati commessi questi errori. 

C’era un Maharaja in India che era un grande educatore; impartiva la migliore educazione a tutti i ceti sociali, anche ai più bassi. Si potrebbe immaginare che un governante così interessato all’educazione di tutti i giovani del suo paese ovviamente avesse avuto grande successo nell’educazione dei suoi figli, ma tutti i suoi figli erano morti ubriaconi, ognuno di loro. Questo dimostra che voler cambiare il carattere è una cosa, ma cercare di cambiarlo e sapere come cambiarlo è un’altra cosa.

A volte una persona ha la tendenza a esagerare, e questa tendenza si sviluppa già dall’infanzia. E’ una tendenza molto interessante, perché offre un’opportunità all’immaginazione di esprimersi; e se una persona è poetica e vuole esprimersi, rivelerà sempre una tendenza a esagerare. E’ una tendenza positiva, ma può anche portare troppo oltre, e allora la virtù può diventare un peccato. Quindi gli educatori non dovrebbero incoraggiare in un bambino questa tendenza; ma se la si tiene sotto controllo e si dice al bambino che non deve esagerare, che si può dire così tanto e non di più, e se il bambino viene corretto ogni volta che continua a farlo, allora questo aiuterà moltissimo il bambino. 

E’ facile aiutare un bambino, ma è molto difficile aiutare un adulto. Si può trasformare la neve in acqua e l’acqua in ghiaccio, ma cercare di cambiare un carattere e la cosa più difficile che si possa mai immaginare. Quindi di solito è inutile cercare di farlo. Ma quello che si può fare è costruire il proprio di carattere; questo è nelle proprie possibilità. Solo che la gente è molto occupata con il carattere di qualcun altro, pensa sempre di voler cambiare l’altro ma non vuole mai cambiare se stessa. 

Da ultimo c’è la personalità.”

(da Natura e carattere, II parte)