SITO IN AGGIORNAMENTO

SITO IN AGGIORNAMENTO - Non tutte le sezioni sono disponibili per aggiornamento - nuovo sito web presto on line

Armonia da ‘Sufi Teachings’

Armonia è ciò che crea bellezza, la bellezza di per sé non ha significato. Un oggetto che viene chiamato bello in un dato momento o luogo potrebbe non essere bello in un altro. Lo stesso è con il pensiero, la parola, e l'azione. Ciò che è chiamato bello è così soltanto in un certo momento e in certe condizioni che lo rendono bello; perciò se si potesse dare una vera definizione di bellezza è armonia. L'armonia in una combinazione di colori, l'armonia nel tratto di un disegno o in una linea, è questo che è chiamato bellezza; e una parola, un pensiero, un sentimento o un'azione che crei armonia è produttivo di bellezza.

Da dove viene la tendenza all'armonia e da dove viene la tendenza alla disarmonia? La tendenza naturale di ogni anima è verso l'armonia, e la tendenza verso la disarmonia è uno stato innaturale della mente o degli eventi; proprio per il fatto che non è naturale la rende priva di bellezza. La psicologia dell’uomo è tale che reagisce sia all’armonia che alla disarmonia. Non può evitarlo, perché è fatto così per natura; mentalmente e fisicamente reagisce a tutto ciò che gli arriva che sia armonioso o non armonioso.

L’insegnamento di Cristo ‘non resistere al male’ è un suggerimento a non reagire alla disarmonia. Ad esempio una parola di gentilezza, di comprensione, o un gesto d’amore e d’affetto, trova risposta, ma anche una parola di insulto, un’azione di ribellione o di odio, crea una risposta, e questa risposta crea ancor più disarmonia nel mondo. Cedendo alla disarmonia si permette alla disarmonia di moltiplicarsi. Da dove vengono tutta la grande inquietudine e tutta la discordia che vediamo ora pervadere il mondo? Sembra provenire dall’ignoranza di questo fatto che la disarmonia crea disarmonia, e che questa disarmonia si moltiplicherà. Se una persona viene insultata la sua tendenza naturale è di rispondere insultando l’altra persona ancora di più. In questo modo ottiene la soddisfazione momentanea di aver dato una buona risposta. Ma ha reagito al potere che è venuto dall’altro, e questi due poteri, essendo negativo e positivo, creano molta più disarmonia. ‘Non resistere al male’ non significa tenere il male dentro di sé. Significa soltanto: non restituire la disarmonia che vi arriva, come una persona che gioca a tennis rispedirebbe indietro la pallina con la sua racchetta. Ma nello stesso tempo non suggerisce che si debba ricevere la palla a mani aperte.

La tendenza all’armonia si potrebbe paragonare a una roccia nel mare: nel vento e nella tempesta la roccia rimane salda; le onde arrivano con tutta la loro forza e tuttavia resiste ancora sopportando tutto, lasciando che le onde le sbattano contro. Combattendo la disarmonia la si aumenta, non combattendola ci si astiene dall’aggiungere benzina al fuoco che altrimenti aumenterebbe e provocherebbe distruzione. Ma indubbiamente più saggi diventiamo, più difficoltà dovremo affrontare nella vita, perché ogni tipo di disarmonia sarà diretta verso di noi proprio perché non la combatteremo. Dovremmo comprendere, tuttavia, che tutte queste difficoltà hanno contribuito a distruggere quella disarmonia che altrimenti si sarebbe moltiplicata. Questo non è privo di vantaggi, perché ogni volta che noi rimaniamo saldi dove c’è disarmonia accresciamo la nostra forza anche se esteriormente potrebbe sembrare una sconfitta. Ma chi è conscio dell’aumento del suo potere non ammetterà mai che è una sconfitta, e dopo un po’ la persona contro cui si è rimasti saldi comprenderà che in realtà la sconfitta era sua.

Il Sufi evita tutte le azioni prive di ritmo. Mantiene il ritmo del suo discorso sotto il controllo della pazienza, non dicendo una parola prima del momento giusto, non dando una risposta finché la domanda non sia finita. Una parola contraddittoria ritiene che sia una discordanza a meno che sia pronunciata in una discussione, e anche in tali occasioni cerca di trasformarla in un accordo consonante. Una tendenza contraddittoria in un uomo alla fine si trasforma in una passione, finché contraddirà anche la sua stessa idea se capita che venga espressa da un altro. Il Sufi per mantenere

armonia modula anche il suo discorso da una chiave ad un’altra; in altre parole si adegua all’idea di un’altra persona considerando l’argomento dal punto di vista di chi parla invece che dal proprio.

Crea una base per ogni conversazione con un'introduzione adeguata, predisponendo in tal modo le orecchie dell'ascoltatore a una risposta perfetta. Osserva ogni suo movimento ed espressione, quanto quelli degli altri, cercando di formare un accordo consonante di armonia tra se stesso e un altro.

La realizzazione dell'armonia nella vita per essere acquisito richiede uno studio più lungo e più attento che l'addestramento dell'orecchio e la coltivazione della voce, sebbene venga acquisita nello stesso modo della conoscenza della musica. All'orecchio di un Sufi ogni parola pronunciata è come una nota che è vera quando è armoniosa e falsa quando non è armoniosa. Rende la scala del suo discorso maggiore, minore o cromatica, come la situazione richiede; e le sue parole, acute, piatte o naturali, sono in accordo con la legge dell'armonia.

La vita nel mondo ha costantemente un effetto irritante, e più fini diventiamo più difficile sarà per noi. E viene il momento in cui più una persona è sincera e piena di benevolenza, più è gentile e comprensiva, peggiore la vita diventa per lei. Se è scoraggiata da questo affonda, ma se conserva il suo coraggio alla fine scoprirà che non è stato svantaggioso, perché il suo potere un giorno aumenterà a uno stadio, a un livello tale per cui la sua presenza, la sua parola, la sua azione controlleranno i pensieri, i sentimenti e le azioni degli altri. Allora il suo ritmo diventerà potente e farà sì che il ritmo di chiunque altro lo segua. Questa è quella che in Oriente è chiamata la qualità della persona che ha una mente superiore (mastermind). Ma per restare saldo contro la disarmonia che viene da fuori, si deve innanzitutto mettere in pratica il rimanere saldi contro tutto ciò che viene da dentro, dal proprio sé. Perché il proprio sé è più difficile da controllare di un altra persona, e quando non siamo in grado di controllare noi stessi e abbiamo fallito, è più difficile rimanere saldi contro la disarmonia esteriore.

Cos'è che causa disarmonia in se stessi? La debolezza. Debolezza fisica o debolezza mentale, ma è sempre debolezza. Molto spesso, quindi, si scopre che la malattia fisica causa disarmonia e tendenze disarmoniche. Inoltre, ci sono molte malattie mentali che gli scienziati odierni non hanno ancora scoperto. A volte vengono considerate sane persone la cui mente in realtà è malata, e poiché non si è prestata abbastanza attenzione ai difetti che sono connaturati alle malattie mentali, l'uomo non ha mai avuto l'opportunità di notarli in se stesso. Trova continuamente dei difetti negli altri: che lavori in ufficio, da qualche parte in una buona posizione, a casa, o in qualsiasi altro posto, provoca disarmonia. Nessuno se ne rende conto, perché per essere curati come malati mentali si deve prima essere riconosciuti malati mentali.

La causa di ogni malessere e di ogni insuccesso è la disarmonia; e la cosa più utile che si può trasmettere nell'educazione odierna è il senso dell'armonia. Sviluppare armonia nei bambini e portarla alla loro attenzione non sarà difficile come sembra; ciò che è necessario è indicare al giovane i diversi aspetti dell'armonia in tutti i vari aspetti della vita.