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Felicità

La nostra felicità e infelicità dipendono da una cosa sola: da come consideriamo la vita, se la apprezziamo e diamo valore a tutto ciò che abbiamo o disprezziamo e sottovalutiamo tutto ciò che abbiamo. Se pensiamo a quello che non abbiamo nella vita, scopriremo che c'è così tanto che non abbiamo, e allora sembrerà che anche quello che abbiamo non sia grande neppure come una bolla nel vasto mare. È questione di come lo si guarda. La tendenza generale è di vedere quello che non abbiamo nella vita, e raramente un'anima è così benedetta da essere risvegliata ad apprezzare tutto ciò che ha nella vita e da esserne grata.

Quando pensiamo a quello che ci manca arriva un'inondazione di questa mancanza e sommerge l'intero universo; ci sentiamo completamente privi di tutto quello che è possibile avere. Se incominciassimo a realizzare quello che abbiamo, aumenterebbe e sarebbe completato con abbondanza, così che alla fine della nostra realizzazione saremo in grado di scoprire che, in realtà, abbiamo tutto.

E’ in questo che consiste il segreto della realizzazione spirituale. L’espressione di Cristo: “ Cercate innanzitutto il Regno di Dio e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta”, ha lo stesso significato: quando con la nostra gratitudine, con il nostro apprezzamento della vita arriviamo alla pienezza della vita, in questa felicità troveremo il regno di Dio, e una volta che il regno di Dio è stato realizzato tutto il resto sarà aggiunto.

Una volta un derviscio si presentò al cospetto di Sekandar, il grande re, con la ciotola da mendicante e gli chiese se poteva riempirla. Sekandar lo guardò e pensò: “ Cosa sta chiedendo a un imperatore come me? Di riempire quella ciotola?”. Il derviscio chiese: “ Puoi riempire questa piccola ciotola?”.

L’imperatore immediatamente disse: “ Sì”, ma la ciotola era magica. Centinaia, migliaia, milioni di monete furono riversate in essa, ma non si riempiva, rimaneva sempre mezza vuota, la sua bocca aperta per essere riempita. Quando Sekandar incominciò a sentirsi povero mentre riempiva questa ciotola disse: “ Derviscio, dimmi se sei un mago. Hai con te una ciotola magica; ha inghiottito tutto mio mio tesoro ed è ancora vuota”. Il derviscio rispose: “ Sekandar, anche se tutto il tesoro del mondo venisse messo dentro, resterebbe vuota. Sai cos’è questa ciotola? E’ il desiderio dell’uomo”.

Nella vita che sia amore, che sia ricchezza, che sia attenzione, che sia servizio, che sia benessere, che sia felicità, che sia piacere, che sia rango, posizione, potere, onore o beni, più un uomo può riceverne più ne vuole. Non è mai contento. Più un uomo diventa ricco, ricco di tutto, di qualsiasi cosa, più povero diventa, perché la ciotola che ha portato con sé, la ciotola del desiderio, non può mai essere riempita, e mai viene riempita.

Il solo segreto del raggiungimento della felicità quindi è imparare come apprezzare i nostri privilegi nella vita. Se coltiviamo questo senso di apprezzamento saremo grati, saremo contenti, e in ogni momento offriremo il nostro ringraziamento a Dio, perché i Suoi doni sono molti ed enormi.

Se non li vediamo è perché i nostri desideri coprono i nostri occhi impedendoci di vedere tutto ciò con cui siamo benedetti dalla Provvidenza.

Nessuna meditazione, nessuno studio, niente può essere d’aiuto in questo senso, tranne una cosa sola cioè tenere aperti i nostri occhi per apprezzare ogni piccolo privilegio nella vita, per ammirare ogni traccia di bellezza che arriva davanti a noi, essendo grati anche per ogni minimo amore, gentilezza, affetto mostratoci da giovani o vecchi, ricchi o poveri, saggi o sciocchi. In tal modo,sviluppando continuamente la capacità di apprezzare la vita e di dedicarla al ringraziamento, arriviamo a una felicità che nessuna parola può spiegare, una felicità che è oltre l’immaginazione: la felicità di scoprire che siamo già entrati nel regno di Dio.