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La pazienza

La pazienza potrebbe anche essere chiamata controllo, e si può dire che la pazienza è la volontà che controlla l’attività della mente e la tiene a freno. Essere pazienti è talvolta estremamente difficile, perché è richiesta una grande energia per controllare l’attività della mente. Possiamo immaginare la pazienza come un muro contro cui vanno a sbattere le maree; il muro deve essere forte per resistere alle onde, e lo stesso accade con la pazienza. 

Ci sono quattro diversi tipi di pazienza: la pazienza nell’ azione, nel pensiero, nella parola e nel modo di sentire. Ci sono due azioni diverse della pazienza. La prima è restare saldi contro l’attività di un’altra persona, la seconda è restare saldi contro la propria stessa attività. Non resistere all’attività di un’altra persona è un atto di pazienza del primo tipo, e controllare se stessi quando si vuole fare o dire una certa cosa è un atto di pazienza di secondo tipo. La prova di pazienza più difficile è dover aspettare qualcosa che si vuole subito.

Il simbolo della pazienza è la croce. La linea verticale indica attività, la linea orizzontale controllo. La pazienza è, per il santo e per il saggio la prima lezione e l’ultima. Più si impara a sopportare più si deve sopportare, così è la natura della vita. Tuttavia in realtà la pazienza non è mai sprecata,la pazienza conquista sempre qualcosa di grande, anche quando all’apparenza perde.

Talvolta una persona paziente sembra sconfitta, ma in realtà la vittoria è sua. Sul sentiero della padronanza come sul sentiero della rinuncia, la pazienza gioca il ruolo più importante. 

Ogni facoltà ha una tendenza ad agire sempre più velocemente. Ogni attività comincia con un ritmo che è produttivo, e quando l’attività è aumentata, il ritmo diventa progressivo, e se viene aumentato ancora di più il ritmo diventa distruttivo. Questi tre ritmi sono chiamati in Sanscrito Satva, Rajas e Tamas. E’ soltanto tramite il controllo che si può mantenere la natura produttiva e progressiva; la mancanza di controllo permette che la distruzione prenda piede. La volontà soltanto ha il potere di controllare ogni attività, sia del corpo che della mente. Quando una persona cammina vuole camminare più velocemente, quando parla vuol parlare sempre più velocemente. E’ nella natura dell’attività tendere ad aumentare la sua velocità, e se questo aumento è consentito, molto presto l’elemento distruttivo accadrà. Più questa facoltà di controllo diventa forte in una persona, più forte diventa la persona , e più si perde il potere di controllo più deboli si diventa.

Non c’è dubbio che la pazienza spesso sembra una crocifissione, ma si deve ricordare che la risurrezione è sempre raggiunta tramite la crocifissione. La pazienza spesso sembra come la cancellazione del sé, ed è vero che è cancellazione del sè, e tuttavia nulla va perso, perché con questo esercizio di controllo si ottiene un potere molto più grande. I poeti persiani hanno chiamato la pazienza morte; senza dubbio all’apparenza è morte, perché causa la cessazione dell’attività , ma in realtà è una vita più grande.