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Guarigione Spirituale

In tutta la storia del genere umano ci sono testimonianze della pratica di guarigione con metodi magnetici, mentali e spirituali. I grandi messaggeri hanno praticato loro stessi quest’arte e l’hanno insegnata ai loro discepoli. Anche tra le popolazioni più primitive troviamo tracce di questa assistenza. 

E’ vero che c’è stato un tempo in cui essere malati o deboli era ritenuto un segno di santità, in cui coloro che cercavano di percorre il sentiero spirituale trascuravano e maltrattavano il loro corpo, facendolo deperire e trattandolo male finché non diventavano scheletri viventi, ridotti alla più bassa condizione possibile di sofferenza e miseria, e del tutto incapaci di pensieri e azioni costruttivi. Quei tempi sono passati, ora prevalgono più saggi consigli, la mente dell’uomo è giunta a una concezione più sana e più saggia. Si rende conto che il corpo, che è il tempio di Dio, dovrebbe essere una dimora adeguata al suo Ospite celeste, e che lo strumento tramite il quale l’uomo funziona dovrebbe essere il più possibile perfetto come una macchina. L’ingegnere responsabile di un pezzo delicato della macchina fa in modo che sia mantenuto pulito, ben oliato e libero dalla polvere affinché possa rispondere pienamente al suo volere ed esegua i suoi comandi. Sa bene che c’è pericolo se non si soddisfano queste condizioni; tuttavia l’uomo, che utilizza come suo strumento il corpo umano, il pezzo più delicato di macchinario che proviene dalle mani del grande Ingegnere, spesso lo trascura e lo adopera male e non riesce a mantenerlo in un buono stato di funzionamento. 

Spesso ci si chiede perché la gente si ammala. Si potrebbero dare molte risposte; probabilmente nessuna di loro soddisferà completamente l’ingegnere, finché non può udire dentro il suo cuore la “voce della coscienza” che gli rivela in una lingua indefinita la causa del problema nel suo caso personale. E’ certamente vero che dietro ogni causa apparente c’è una mancanza di armonia; una certa parte dell’essere umano è fuori tono, e la nota stonata provoca vibrazioni che hanno effetto sull’intero sistema. Può essere che ci sia un’abitudine o una debolezza nella sua vita che inquina le sorgenti del suo essere. Nessuno che mantenga nella propria consapevolezza qualcosa che scende al di sotto del proprio ideale può essere in uno stato di armonia, perché per tutto il tempo, che ne sia consapevole o no, la lotta per la supremazia tra il suo sé superiore e il suo sé inferiore va avanti. 

Ma allora ci si potrebbe chiedere perché la gente che vive molto apertamente una vita dedita ai piaceri materiali, molto spesso stia bene e sia felice, nonostante non si privi di nulla di ciò che contribuirà alla sua soddisfazione fisica ed emozionale. La risposta non può che essere: perché nel loro caso non c’è lotta, l’anima non è ancora risvegliata, la consapevolezza più alta è assopita. Stanno viaggiando lungo la linea della minor resistenza, non vi è ancora alcun conflitto per loro. 

Inoltre ci si chiede ancora perché molto spesso le brave persone sono ammalate, e forse potremmo rispondere alla questione ponendone un’altra. Che cos’è la bontà? Alcune persone che vengono definite buone sono molto negative (*); permettono alla loro mente e al loro corpo di essere aperti ad ogni sorta di influenza che li raggiunge dall’esterno. Il giardino della loro anima non è custodito né sorvegliato da un saggio giardiniere, e i venti che soffiano da nord a sud, da est a ovest, portano ogni sorta di semi: semi di erbacce, cardi, e piante spinose che cadono nel terreno, mettono radice e spuntano molto rapidamente; spesso soffocano i fiori che stanno crescendo anch’essi in quel giardino. Quindi, in una personalità sensibile, c’è una lotta per il dominio. La disarmonia deriva da questo e di conseguenza la debolezza e la malattia. 

Cerchiamo di raggiungere la saggezza, affinché si possa sapere cosa accogliere e cosa espellere; perché quando la saggezza custodisce la soglia diventiamo forti e solidi come un mulino ad acqua che ruota a un ritmo così rapido da gettar via qualsiasi oggetto, per quanto pesante, gli venga scagliato contro. Sopra il portale d’ingresso di una piccola casa di cura in un villaggio di campagna in Inghilterra ci sono scritte queste parole, talmente grandi che chi entra può leggerle e notarle: Perché la buona salute possa vincere sempre la malattia, pensa con Dio. (*) negativo qui è un termine relativo alla fotografia, cioè che si lascia imprimere come una lastra fotografica Nelle scritture Cristiane leggiamo: “ Qualunque cosa sia buona, qualunque cosa sia pura, qualunque cosa sia santa, qualunque cosa sia di buona reputazione, pensa a questa cosa”. Il pensiero è creativo, il pensiero ha un potere dinamico: “ Come un uomo pensa, così è”. Ci viene insegnato che ogni pensiero ha la sua nascita e la sua morte, e che la vita di ogni pensiero è molto più lunga e più duratura della vita di un essere umano. 

Centinaia di messaggi senza filo ci sfiorano ad ogni ora del giorno, ma soltanto lo strumento che è accordato alla giusta nota può riceverli. La scoperta del telegrafo senza fili è stata per il pensatore un esempio molto illuminante sul piano fisico di quello che è sempre accaduto nelle sfere spirituali. La distanza non è più un ostacolo, e proprio come nel mondo fisico è necessario un ricevente, lo stesso accade anche nel mondo spirituale; perché la legge è universale sia nel regno spirituale, sia nel regno della realtà, che nel mondo fisico, che è soltanto l’ombra di quello reale. 

Cerchiamo di far sì che i nostri cuori e le nostre menti siano intonati alle più alte vibrazioni, così che soltanto le cose che sono buone, pure, sante e di buona reputazione possano entrare e dimorarvi. Cerchiamo di tenere fuori i pensieri oziosi, i pensieri scortesi, i pensieri invidiosi che arrivano e bussano alla porta del cuore e che , se li lasciamo entrare, sfoceranno in parole e azioni, e produrranno nel nostro corpo malattia, debolezza, stanchezza. Allora quando questo accade, l’uomo nella sua ignoranza della vera causa va dal medico o dal chirurgo che forse fa un’operazione, e spesso il paziente può non avere alcun miglioramento ma piuttosto peggiorare, perché la vera causa della sofferenza è intatta. Si potrebbe chiedere: “Il dolore è sempre un male?”, ed io risponderei : tutt’altro. A volte il dolore ci arriva come un gentile avvertimento. E’ un dito che si muove indicandoci e intimandoci di prestare attenzione alle nostre abitudini e di prendere in considerazione le nostre azioni. 

Ci sono diversi tipi di dolore: il dolore del corpo che è spesso duro da sopportare, il dolore della mente che è di gran lunga peggiore, e il dolore del cuore, la parte più profonda dell’essere umano, che può essere un supplizio. Tuttavia il grido del supplizio che proviene dalla profondità del cuore può essere un suono di grandissima bellezza, perché il dolore ha un suo lato bello. Pensate al dolore espresso in una musica perfetta, alla poesia più raffinata. Ci sono momenti di intensa emozione in cui il dolore e la gioia si incontrano, e non si può più distinguere dove finisce uno e incomincia l’altro; gioia e dolore hanno il loro punto di incontro nel cuore dell’uomo. Il dolore è come l’erba nelle mani del grande Trasformatore, l’Alchimista divino; gettandola sull’argento fuso del cuore si trasforma in oro purissimo, e rende il cuore dell’uomo più adatto ad essere l’altare di Dio. 

Da chi vanno le persone quando hanno una preoccupazione per essere comprese? Sicuramente da chi ha sofferto molto, da chi, essendo passato attraverso una grande sofferenza, l’ha superata ed ha imparato dall’esperienza che la vera felicità viene dall’interiorità ed è indipendente da circostanze esterne. Può provare compassione non soltanto per gli altri ma con gli altri, e dal profondo della propria esperienza insegna loro come trovare coraggio, fede e speranza. Può aiutarli a bendare le loro ferite, e a guarire i loro cuori spezzati. Se soffrire può sviluppare in noi il dono benedetto della comprensione, allora sicuramente non abbiamo sofferto invano; possiamo allora ringraziare Dio per ogni tormento che abbiamo sopportato. 

Che dire del dolore sopportato da tutti i grandi Saggi e Maestri dell’umanità? Qui sentiamo di toccare un mistero molto sacro che le parole non possono esprimere, ma potremmo senza mancare di rispetto non credere che, facendosi carico del dolore di tutto il mondo, lo hanno trasformato con un processo alchemico, e lo hanno fatto uscire come una fontana d’amore e potere che diventa vita eterna? Comunque, il dolore è una cosa, ma la malattia è tutta un’altra cosa. La malattia è sempre contraria alla Volontà divina, ed è nostro dovere combatterla con ogni mezzo in nostro potere e mettere in ordine la nostra vita lungo le direttive di un’esistenza sana e salutare, obbedendo alle leggi della salute in materia di dieta, igiene, e abbigliamento. La malattia in larga misura è il prodotto di un’ eccessiva civilizzazione. La gente meno evoluta civilmente sa come rimanere sana con semplici rimedi naturali, come le erbe. Si dice che gli Indiani del Nord America, quando tornavano a casa stanchi dopo una lunga giornata di caccia, si sdraiavano sulla terra, rilassavano ogni nervo ed ogni muscolo, e attiravano dentro di sé fresche riserve di energia dalle correnti magnetiche della terra, così che dopo un’ora di riposo erano pronti ad alzarsi e ad uscire di nuovo, se necessario, con forza e vigore rigenerati. 

Tra gli animali selvatici allo stato brado si verificano davvero poche malattie. Muoiono vecchi, o per eventi fortuiti, o per l’attacco di nemici più forti di loro. In Occidente abbiamo perso la conoscenza dell’uso di semplici rimedi naturali, e ne esiste a mala pena uno che sappia come rilassarsi. Faremmo bene a ritornare a questa conoscenza, perché è assai più probabile che si ottenga la salute in questo modo che con l’utilizzo di farmaci o con il bisturi di un chirurgo. L’uomo è il microcosmo del macrocosmo; ogni sostanza sulla terra si può trovare nel corpo dell’uomo, anche il radio scoperto di recente. Perciò è nel vero senso della parola che parliamo di Madre Terra, e più viviamo a contatto con la natura, la nostra grande madre, e più semplice rendiamo il nostro modo di vivere, più sani diventeremo di sicuro. 

Cos’è la salute? Di sicuro la salute è integrità di corpo, cuore e mente, completa armonia dell’intero essere. Integrità è anche santità. Nulla all’infuori di ciò dovrebbe soddisfarci, se in quanto Sufi stiamo cercando di percorrere il sentiero che porta al culmine d’amore, d’armonia e di bellezza – la triade perfetta che è il punto d’arrivo di ogni vita. Solo Dio è il Guaritore; coloro che prestano guarigione guariranno veramente solo quando manterranno questa verità sempre davanti a loro, poiché non è il legno robusto che fa il flauto, è la canna vuota. Il guaritore è solo lo strumento che Dio stesso sta usando, soltanto nella misura in cui sarà in grado di mettere da parte la sua personalità inferiore e dedicare e consacrare la sua vita al grande servizio, avrà successo nell’attività che ha intrapreso. Dovrebbe impegnarsi a coltivare un atteggiamento di calma, serenità e posatezza, di armonia all’interno e all’esterno; perché, proprio come le acque di un lago, quando mosse avanti e indietro ed infrante dai venti di una grande tempesta, non possono riflettere il chiaro cielo blu, nemmeno il cuore di colui che è turbato e distratto dal tumulto del mondo e confuso dal suono delle molte voci della terra, è in grado di riflettere la volontà del Dio e Padre di tutti noi. 

E’ stato asserito che diventiamo a immagine di ciò che abitualmente contempliamo. Quindi la contemplazione costante e abituale dell’ideale perfetto, soffermarsi sul pensiero degli attributi della bellezza divina, mantenere il cuore sintonizzato alla nota dell’amore e dell’armonia, e prendere l’abitudine di farlo ogni giorno, mantenendo la mente calma e tranquilla, il cuore puro e aperto così da poter riflettere la Volontà perfetta, questo dovrebbe essere lo scopo della vita di chi aspira a servire l’umanità come guaritore spirituale. Ci è stato detto che una delle proprietà del radio è che, se per un momento si chiudono alcune sostanze in un contenitore adatto con una porzione anche minima di radio, queste sostanze assumeranno alcune delle proprietà del radio e mostreranno il suo potere. Dopo un po’ di tempo perdono queste proprietà e devono essere rimesse accanto al radio per essere ricaricate. 

Leggiamo dei grandi maestri che, quando erano stanchi dopo giorni di insegnamento e dopo aver prestato soccorso ai malati, si ritiravano nelle montagne e nelle foreste per mettersi in comunione con Dio Onnipotente, e ne uscivano di nuovo ricaricati di nuova energia per riprendere il loro compito di guarire e ispirare. Se anche per i grandi questi momenti di quiete erano necessari, quanto di più lo sono per noi. L’azione del radio è un parallelo del potere del Padre Onnipotente, ci parla del ristoro che deriva dalla quieta comunione col Supremo. 

Quale dev’ essere l’atteggiamento del paziente? Deve avere una fede viva, deve fare la sua parte nel lavoro. Leggiamo che neppure Gesù Cristo in un posto riuscì a fare miracoli a causa della mancanza di fede della gente, e che in un altro posto ancora arrivarono da lui con ogni sorta di malattia e lui li guarì tutti. Il paziente deve credere nel potere che Dio ha di guarire e deve aver fiducia e fede nel suo guaritore. Dio ha in serbo per noi le Sue benedizioni , ma noi dobbiamo prenderle dalle Sue mani. Se ci rifiutiamo di collaborare nel lavoro di guarigione, non possiamo ricevere la benedizione; se abbiamo creato ostacoli, possiamo ostacolare anche il fiume della vita stessa. Perciò il paziente deve avere fiducia e fede nel guaritore, deve aprirsi a ricevere le correnti guaritrici, per la trasmissione delle quali il guaritore è soltanto il canale, perché la vita e la salute sono doni di Dio.