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Il Mistero del Respiro

da “ In an Eastern Rose Garden” di Hazrat Inayat Khan

Per un mistico il tema del respiro è il più profondo tra i temi che riguardano misticismo e filosofia, perché il respiro è la cosa più importante nella vita. La vera vita di un uomo è il respiro. Egli vive quando il respiro è presente, e in assenza di respiro l’uomo viene definito un cadavere. Dopo la morte gli organi del corpo sono gli stessi di prima; la sola cosa che manca è il respiro. 

Il respiro è quello che dentro di noi mantiene tutte le parti del corpo connesse l’una all’altra, perché lavorino insieme in stretta dipendenza l’una dall’altra; il respiro è ciò che permette all’uomo di muoversi, di mettere in azione i suoi muscoli, di mantenere l’intero meccanismo del corpo sempre in attività. Non esiste altra forza o potenza che il potere del respiro che si occupi di tutto questo. 

Il mistico sa che è la regolarità della respirazione che determina una buona salute; e che l’irregolarità della respirazione provoca tutte le malattie. Molti istruttori e allievi di attività fisiche sanno che non sono gli esercizi e la pratica di quella disciplina a determinare lo sviluppo muscolare e a conferire forza e vigore al corpo; sanno, come i mistici del passato in India, che è una questione di respiro. Esercitarsi per un momento con l’aiuto del respiro farà di più che una giornata intera di esercizi svolti senza considerare l’aiuto della respirazione. Nel secondo caso i muscoli non possono essere sviluppati, mentre nel primo caso il corpo fisico si sviluppa col minimo allenamento fisico. Che questo è vero, è facilmente dimostrabile osservando i facchini alle stazioni ferroviarie in India. Se il lavoro fisico fosse la sola cosa necessaria a sviluppare i muscoli, non sarebbero tutti dei veri Sandows? ( inventò nei primi del 1900 un suo sistema di ginnastica ed era assai muscoloso) 

In India possiamo studiare particolarmente bene come gli uomini svolgano lavori pesanti. A volte un uomo trasporta sulle spalle un peso che di norma un uomo con la sua struttura fisica non riuscirebbe a portare . Eppure quest’uomo non soltanto può sollevarlo, ma lo porterà anche camminando. E quando lo si osserva si scoprirà che il segreto consiste nel suo modo di respirare. Se non respirasse nel modo giusto non potrebbe trasportare un peso simile neppure per un brevissimo tratto. In India visse un uomo chiamato Rama Muti che era in grado di sollevare elefanti e di fermare auto in corsa ad alta velocità. Quando chiesero a quest’uomo, che non aveva una corporatura straordinaria, da dove gli venisse la sua forza titanica, dato che sembrava un normale essere umano e non un mostro, rispose: “ Lo sapete e tuttavia non lo sapete. Il segreto sta nella respirazione, che è il solo potere.” 

Dato che l’uomo non può vederlo non crede che il respiro possa dare potere. Attribuisce importanza solo alle cose che può vedere, sentire, toccare. E’ così materialista che non riesce a vedere nulla oltre a quello che gli occhi fisici sono in grado di vedere. E’ come un cieco che può solo sentire e non vedere. Non può vedere che quella forza è qualcosa di più grande di una roccia. Com’è difficile per l’uomo percepire la verità delle parole della Bibbia che affermano che la fede smuoverà le montagne! Crede che le montagne siano più forti della fede. E si chiede come la fede possa essere più forte delle rocce e delle montagne. L’uomo non può sollevare il peso di una montagna; sicuramente la montagna è più forte della fede! L’idea è troppo sottile, troppo fine perchè la comprenda. 

E lo stesso accade con tutte le altre cose fini e sottili della vita. Quanta importanza viene data allo studio delle scienze fisiche, mentre la conoscenza spirituale, la conoscenza più elevata, viene trascurata. E’ sempre stata data molta importanza allo sviluppo della forza fisica. Perciò quando un uomo va al mare, spesso la prima cosa che fa è pesarsi, così può scoprire quanti chili ha messo su durante la vacanza. Non pensa mai che ci metterà poco tempo a perdere ancora tutti quei chili. Il peso che ha acquisito al mare lo perderà di nuovo. Non capisce che è l’energia che fa sì che una persona si muova e si senta attiva e in buona salute, non il peso corporeo. Non è forse vero che l’aumento di peso lo rende pigro, bisognoso di comodità, e spesso causa malattie? Eppure come è felice molta gente quando è aumentata di peso! 

Quando poi prendiamo in considerazione la mente, scopriamo che il respiro ha a che fare anche con la mente. Il mistico sa che il respiro che percepiamo inspirando ed espirando dalle narici non è il respiro essenziale, ma solo il risultato di una corrente che scorre non soltanto attraverso il corpo, ma anche attraverso tutti i piani dell’esistenza umana. Quello che le narici percepiscono è il risultato dell’attività del respiro. Se così non fosse, non potremmo spiegare come la mente, che è assai più estesa e sottile del corpo, ed è un elemento separato, possa esercitare un effetto sul corpo, e il corpo sulla mente. 

Ogni passione, ogni emozione ha il suo effetto sulla mente; ed ogni alterazione della mente, per quanto piccola, ha il suo effetto sul corpo dell’uomo. I medici in ogni epoca hanno riconosciuto che la tubercolosi è spesso il risultato di un costante stato d’ansia. 

Che cosa tiene connesse mente e corpo? Che cosa mantiene sempre attiva la mente? Che cosa fornisce alla mente l’energia per creare immaginazioni, per creare pensieri, e non solo per crearli ma anche per conservarli con la facoltà che chiamiamo memoria; per mantenere la conoscenza ottenuta con la facoltà che chiamiamo ragione; per avere emozioni, che a volte possiamo sentire e a volte no? Dove tiene la mente tutte queste cose? Quale forza può esserci dietro tutte loro? Non è forse il respiro? Per questo il mistico studia il respiro, comprende e controlla il respiro, per avere controllo non soltanto sul corpo fisico ma anche sulla mente. 

Dal punto di vista mistico, è evidente che c’è una forza, una corrente, un’affinità, che pervade e unisce tutti gli alberi e le piante di una foresta e che fa sì che ci sia il deserto senza di esse; che fa sì che le miniere di carbone abbiano il carbone, le miniere d’oro abbiano l’oro, che le miniere di zolfo abbiano zolfo. Questa forza, questa energia tiene uniti tutti questi elementi.  

Lo stesso accade con le maree. Questo spiega perché le acque scorrono nella stessa direzione, se all’inizio tendevano verso sud, est, ovest o nord; spiega perché la superficie delle onde mantenga un ritmo. Ovunque guardiamo, sia che si tratti di cambi di stagione, di cambiamenti di clima, o anche di cicli costanti che la terra descrive nel suo viaggio, tutto questo mostra la stessa corrente sottostante, la corrente dell’intera natura, che è il vero respiro. Tutto l’universo procede con un certo ritmo; c’è una corrente, che tiene in movimento tutto l’universo. E’ un unico respiro e tuttavia sono molti respiri. 

C’è una marea che ha un ciclo di quaranta giorni, ed una marea che ha un ciclo di sette giorni, ed un’altra di trenta giorni; e tuttavia in ogni istante le onde si sollevano e ricadono. C’è un’onda sotto l’onda, ed un’onda sopra l’onda. C’è una marea che cambia due volte al giorno, ed anche una marea che cambia una volta al mese. Lo stesso accade col respiro: un unico respiro e tuttavia molti respiri. 

Poi prendiamo in considerazione come le parti di un albero restino unite. Un unico albero e tuttavia i suoi rami,i suoi frutti e i suoi fiori vanno tutti in direzioni diverse. Ogni ramo ha una direzione diversa e tuttavia tutti restano uniti. Cos’è che dirige il vigore e la forza di un ramo e non degli altri in quella direzione, dato che tutti sono attaccati allo stesso tronco? Non è la corrente vitale che scorre in esso che dà una direzione al loro percorso? Fin quando scorre nell’albero, l’albero produce fiori e frutti. 

Lo stesso accade con gli animali, gli uccelli, l’uomo. La stessa corrente vitale scorre attraverso tutti. L’uomo, come dicono le scritture, è l’essere ideale. E’ ideale perché gli è stata data l’intelligenza per percepire il segreto del respiro, che agli animali e agli uccelli rimane celato. La vita di tutte le creature è misteriosa e piena di meraviglia, ma soltanto l’uomo è stato benedetto con l’intelligenza che conferisce la possibilità di comprendere il segreto del respiro. Se esiste qualcosa di più durevole della nostra vita transitoria è questo, il segreto del nostro essere. E’ con esso che l’uomo è in grado di avere padronanza sulla vita, sia qui che nell’aldilà. 

Avendo compreso questa verità, i mistici hanno potuto insegnare che la religione di tutte le religioni è la conoscenza di sé, perché la conoscenza di sé porta la conoscenza della vita. Questa corrente vitale che scorre attraverso il centro dell’essere dell’uomo, unendo la mente al corpo ed anche a tutti i piani dell’esistenza , ha tutta l’importanza. Essa passa dall’essere più intimo dell’uomo al corpo, che è lo strumento con cui l’uomo può sperimentare la vita in superficie. Quando l’uomo ha la conoscenza di ciò incomincia a rendersi conto che “ Non sono piccolo come pensavo, non sono debole come pensavo; su altri piani sono molto più forte. Posso vivere molto più a lungo di quanto mi sia possibile sul piano fisico. Posso vedere me stesso in tutti i diversi piani mediante questa conoscenza interiore del respiro”. 

Quindi per il mistico il respiro è come un ascensore, un ascensore con cui sale al primo piano, poi al secondo, e poi al terzo, di fatto ovunque desideri andare. 

Il mistero della Sfinge e il mistero del Buraq,di cui si parla nella vita del Profeta Maometto, hanno a che fare con questo. Quando il Profeta raggiunse la Corte, o cancello, di Dio, gli fu mandato il Buraq. Il Buraq era una creatura alata, e il Profeta la cavalcò per raggiungere il cancello del cielo più alto. Attraversò cancello dopo cancello, quando oltrepassò i sette cieli. E alla fine giunse al cancello del cielo più alto. 

Che significato ha questa allegoria? Il corpo del Buraq è il corpo fisico. Le ali simboleggiano la capacità del respiro di andare lontano pur mantenendo la sua connessione con il corpo fisico. Il Profeta che lo cavalca rappresenta ogni anima che percorre il sentiero spirituale. Chiunque abbia coraggio, chiunque abbia fede, chiunque abbia fiducia in se stesso, chiunque abbia certezza interiore, chiunque abbia pazienza, speranza e perseveranza, può percorrere questo sentiero e usare il veicolo del respiro. 

Se leggiamo la storia del Buddha, che era uno yogi, scopriremo che senza yoga e senza meditazione spirituale, che si compie col respiro, nessuno in questo mondo ha mai raggiunto la perfezione spirituale. Il potere guaritore di Cristo, il magnetismo di Maometto, il potere miracoloso di Mosè, il fascino di Krishna e l’ispirazione di Buddha furono tutti raggiunti con il respiro. E come li avrebbero ottenuti se non ci fosse una corrente che passa tra noi sulla terra e la fonte di energia, la fonte del potere e del magnetismo? 

Non è evidente che il respiro veicola anche le parole, che escono dalle nostre labbra fino alle orecchie dell’ascoltatore? La voce è respiro. La parola è respiro. Senza respiro non si può pronunciare un discorso. E tuttavia una persona può facilmente accettare tutto questo e riconoscere che è vero che è il respiro a fare tutto ciò, ma non crederà di buon grado che anche il pensiero è respiro. Una persona può vedere il movimento dell’aria, che è provocato dalle parole, ma si meraviglia che anche il pensiero causa un movimento dell’aria. Questo perché non comprende che una corrente vitale scorre attraverso ogni cosa ed è il respiro. Lo si vede facilmente quando si manifesta sul piano fisico, ma non è visibile sui piani più alti; tuttavia, si estende oltre questi piani. Se c’è qualcosa che collega l’uomo a Dio, se c’è qualcosa che collega ciò che è mortale a ciò che è immortale, è questo ponte che chiamiamo respiro. E’ un ponte per mezzo del quale si passa dal mondo della mortalità al mondo dell’immortalità; è il ponte per mezzo del quale l’immortalità si trasmette alla mortalità. Questa vita, che sembra mortale in realtà è un raggio di vita immortale. Ciò che sembra mortale è soltanto l’involucro. Non è la vita che è mortale, è il rivestimento che la fa sembrare mortale. 

Dal momento in cui l’uomo ha percepito per la prima volta che c’era un segreto nel respiro, ha voluto usare la sua comprensione di questo segreto per essere in grado di fare miracoli e raggiungere gli spiriti, padroneggiare gli elementi, leggere e trasmettere i pensieri, e compiere prodigi psichici o occulti. Ma cercare di fare queste cose è come dare perle per comprare sassi. Che spreco dedicare la vita ad ottenere questi poteri quando il respiro è la corda che ci porta da questo piano mortale all’immortalità, che ci salva dalle lotte e dalle preoccupazioni di questa vita transitoria, e ci conduce alla felicità,alla gioia e alla pace che ogni anima desidera ardentemente! Se il respiro può ottenere queste perle, non otterrà anche le piccole cose, i sassi, le necessità terrene? Certamente sì. Dopo tutto, compiere qualche miracolo non è nulla. 

Forse un uomo si affanna tutto il giorno per guadagnare il pane per poter vivere in modo confortevole; un altro si preoccupa costantemente di come mantenere se stesso e i suoi figli. Un altro pensa: “ Cosa posso fare per salvare i miei simili dal loro dolore?”. Se confrontiamo queste persone per vedere chi è il più grande, vediamo che il più grande è chi ha l’ideale più grande. 

Se prendiamo in considerazione i grandi eroi del passato e del presente, quelli che ammiriamo e a cui guardiamo con speranza per una giusta guida, scopriremo che ciò che li ha resi grandi è stata la grandezza del loro ideale. Più basso è l’ideale, minori sono gli sforzi. Più alto è l’ideale, più grande è la vita. Se usiamo tutta la nostra intelligenza, forza e saggezza per realizzare una piccola cosa, è solo uno spreco di vita. Considerare che si possono realizzare grandi cose, cercare di fare le cose che saranno più utili e vantaggiose per gli altri, questa è la vita ideale. L’uomo che ha guadagnato soldi soltanto per vivere in modo agiato, cosa ha realizzato nella sua vita? Se ha gratificato soltanto il suo desiderio di scorazzare in macchina, di vivere in una casa piena di comodità, di avere delle persone al suo servizio, non può essere felice, perchè nella sua vita non ha realizzato nulla. Può anche possedere molte case, avere molto denaro in banca, essere molto famoso; ma non sarà nessuno se paragonato a un uomo il cui potere è più grande di tutta la ricchezza, la posizione sociale o la notorietà. Quest’uomo sarà molto più felice con le piccole cose del mondo; ha ottenuto una pace che non è paragonabile a nessuno dei piaceri e delle gioie transitorie di questa terra. 

Questa vita è simile alle labbra che assaggiano una coppa di vino squisito; l’altra vita è come bere un’intera coppa piena di vino celeste. Che differenza tra assaggiare soltanto il vino con le labbra e berlo! I piaceri della vita sono come assaggiare il vino. L’esperienza di questi piaceri è solo simile a un sogno, una gioia passeggera; viene e va. Si vorrebbe che la gioia di quel piccolo piacere restasse; ma come può restare? Anche se si tentasse per migliaia di anni, non si riuscirebbe a conservare la felicità che è esteriore. L’unico modo di ottenere la beatitudine eterna, è fare come fanno i mistici, innalzarsi con l’aiuto del respiro di piano in piano, scoprendo la gioia più grande,e la più grande felicità. 

E’ come assumere una droga. Una persona può stare in meditazione, e sognare e immaginare di essere molto felice. Una persona dalla mentalità materialistica dirà senz’altro che una persona meditativa si ipnotizza e pensa di essere piena di gioia, ma non è ipnotismo quando una piccola parola di adulazione ci fa piacere, quando un po’ d’argento o d’oro provocano un cambiamento di espressione nel nostro volto? Il materialista, non comprendendo ciò, riderà del mistico e lo chiamerà sognatore, ma se il mistico è un sognatore, cos’è l’uomo di mondo? Non è anch’esso un sognatore? Cos’è che da’ gioia in queste cose senza nessuna importanza? Se è un bene essere ipnotizzati da argento e oro, non è meglio quando il mistico è ipnotizzato dal suo ideale divino di perfezione? L’argento e l’oro ci saranno di sicuro portati via; alla fine l’ideale di Dio del mistico durerà per sempre. 

Quando consideriamo come questa vita e le condizioni ambientali possono ostacolarci e limitarci, comprendiamo com’è che con tutte le nostre speranze cerchiamo ancora la solitudine, cerchiamo di stare con noi stessi, e chiudiamo gli occhi a tutte le cose effimere. La vita e le attività che sono rivolte a sperimentare i piaceri della vita, le fonti transitorie di gioia e piacere, svaniscono completamente di fronte a ciò che cerchiamo nella solitudine, dove ci sforziamo di raggiungere le cose interiori e durature. Anche se il nostro letto è confortevole, se la nostra casa contiene tutte le comodità che il cuore può desiderare, la mente subisce ancora ogni genere di tormento e il sonno non verrà. Possiamo riposare un po’, e stare tranquilli per riuscire ad avere pace; ma la vera inquietudine non se ne va mai. Ed è per attutire questa inquietudine che le persone assumono droghe e alcolici, e si perdono nell’inseguimento di cose comuni, per quanto non desiderabili. Ognuno si sforza di trovare un rimedio, che gli permetterà di realizzare la gioia, la soddisfazione e la pace che la sua vita interiore inconsciamente cerca; ma non può ottenerle. Se cerca di ottenerle tramite droghe o alcolici, ne diventa soltanto schiavo. Se, in mancanza di queste cose, cerca di soddisfare il suo desiderio tramite altri vizi, non troverà mai l’appagamento che cerca. 

Andate dal mistico allora, sedete con lui quando siete stanchi di tutti gli altri rimedi che avete usato invano; andate e bevete una coppa di vino con lui. Il vino mistico è il rapimento interiore che elimina tutte le preoccupazioni, le ansietà, i dolori e le apprensioni del piano fisico e mentale. Tutte queste cose ora vengono eliminate per sempre. Il mistico è colui che è in pace, colui che sperimenta una felicità che altri non sperimentano, colui che insegna il modo per ottenere quella pace e quella felicità che sono l’eredità originaria dell’anima umana.