Per il saggio, la differenza di nomi e forme che provoca divisioni religiose è come un velo che copre il fenomeno dello Spirito Guida che indirettamente si manifesta in tutti gli stadi dell’evoluzione. Questo spiega perché uno dei grandi ideali di un saggio è una visione più ampia, che vada ben oltre fedi e credenze, con un atteggiamento compassionevole quando si trova ad affrontare le tragiche incomprensioni che confondono i sinceri seguaci di tante tradizioni religiose e filosofiche.
La luce brillante del sole non può essere limitata ad un solo raggio. Nello stesso modo, la luce della consapevolezza interiore non è a disposizione soltanto di coloro che sono riconosciuti spirituali; splende anche nel cuore di tutti, a un grado di intensità diverso in base alla trasparenza dell’ego.
Il Sufismo è una confraternita spirituale di fratelli e sorelle che sono consapevoli del fatto che, prima ancora di avventurarsi a percorrere questo sentiero, si viene sfidati, riguardo alla propria concezione di giusto e sbagliato. Sul sentiero della saggezza, un Sufi è ben consapevole del fatto che essere vincente non significa riportare una vittoria sugli altri, che in realtà sarebbe una sconfitta interiore, e che essere sconfitti non è necessariamente una sconfitta; potrebbe essere invece una vittoria interiore, la vittoria sull’ego.
Ogni sforzo compiuto verso la realizzazione dello scopo della propria vita, sia materiale che spirituale, porta avanti passo dopo passo. Si può vedere questo processo come un umile contributo al compimento del Fine Divino, dal momento che l’intera creazione è in una condizione costante di rinnovamento in conformità con un tema centrale. In modo analogo, l’ampliamento della propria consapevolezza è come la maturazione del seme, che trova il compimento del suo scopo quando nasce come pianta e si espande in piena fioritura nei raggi del sole.