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STORIA JATAKA NO 8. IL LAGO VUOTO

In un bellissimo lago, un lago cosparso di ninfee, si erano radunati molti pesci; si erano riuniti per ascoltare una storia raccontata da uno di loro.

“Una volta,” diceva la storia “in questo nostro lago c’era un re, un grande re. Era un pesce come noi, con il dorso dorato, ma molto, molto più dorato del nostro. Sì, gli abitanti della terra hanno tante stelle nel loro cielo la notte, ma lui era la stella del nostro cielo, e quando tutto era buio, illuminava per noi la via attraverso le acque.

“Un dì accadde che la Regina Pioggia si dimenticò di mandare le piogge sulla terra prima della stagione calda. Giorno dopo giorno Madre Terra e i raggi assetati del sole bevevano l’acqua del nostro lago. E il Re Vento, soffiando fuoco da est ad ovest portò via quasi tutte le ultime gocce. Ahimè! Il nostro lago diventò una pozza, e ogni giorno arrivavano le cornacchie e divoravano i nostri compagni.

“Ma il nostro Re, il nostro caro Re, parlò con un lieve sussurro, tuttavia le sue parole si innalzarono molto al di sopra della terra. La Regina Pioggia, udito il suo appello, guardò giù dal cielo, e le fate che portano i vasi d’acqua e quelle che guidano le nubi attraverso il cielo, si destarono dal loro sonno. Anche il Re Tuono infine, udendo la supplica, si alzò e gridò al suo esercito: “Ordino a voi tutti: fuoco!”.

“Immediatamente il mondo intero tremò. I portatori di nubi marciarono attraverso il cielo; i cannoni di Re Tuono scagliarono lampi da oriente a occidente; il grande cielo si aprì, mostrando la luce all’interno e l’acqua scese a catinelle.

“Le gocce di pioggia cadevano pesantemente, ma il suono era dolce alle nostre orecchie, ci raccontava quello che le fate si dicevano in cielo. E mentre ascoltavamo, le nostre testoline afflosciate tornarono a risollevarsi.

“Ma il nostro Re, temendo che portassero via i vasi d’acqua prima che il lago fosse pieno, disse a voce molto alta:
“ Regina della Pioggia, Re del Tuono
Suvvia mostrate il vostro poter di nuovo ,
versate acqua sempre più abbondante,
fino a che il nostro lago ancor sia straripante.”

“A queste parole l’acqua scrosciò dal cielo come un torrente da una montagna. Il tuono scoppiò con fragore e l’intero mondo tremò. I raggi infuocati del sole finalmente furono coperti e le cornacchie scacciate lontano.

“Scendendo lentamente dal cielo, Re Tuono e Regina Pioggia volarono dalla loro dimora e raggiunsero la terra.

“E’ il tuo premuroso amore, gentile creatura,” dissero al nostro Re, “ che ha fatto tremare il mondo e riversare fiumi d’acqua. Non aver paura mio caro; questo lago non si prosciugherà mai più, perché la tua voce mai sarà dimenticata.”

“Il lago era ormai completamente colmo, le ninfee crescevano ancora, e noi tutti, da allora, siamo vissuti felici per sempre.”