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STORIA JATAKA NO 14. LA CITTA' DEI FOLLETTI

Una grande nave fu scagliata dalle onde burrascose sulla sponda rocciosa di un’isola.

Fortunatamente l’equipaggio e i passeggeri, cinquecento uomini in tutto, non annegarono. La loro situazione era terribile, tuttavia, quando cominciarono a guardarsi attorno, furono rincuorati dalla bellezza che li circondava. “Poveri noi, la nostra nave è affondata!” dissero, “ma senza dubbio in quest’isola ci sono tesori infiniti.”

Poco dopo un suono di voci giunse alle loro orecchie e videro una folla di donne che si avvicinava. Ben presto le donne raggiunsero il luogo dove gli uomini si erano radunati e parlarono con loro.

“O viaggiatori, da dove venite?” chiesero. “La vostra nave si è infranta sulle rocce? Gli uomini di quest’isola sono partiti in barca tanto tempo fa, e non hanno mai fatto ritorno. Perciò venite con noi, a casa nostra, viaggiatori! Ci prenderemo cura di voi e vi renderemo felici.”
Queste furono le parole allettanti delle donne, ma proprio mentre parlavano li legarono con catene magiche e gli uomini, non sapendo di essere trascinati da queste catene, seguirono le donne alle loro case. E così vissero per qualche tempo nella città e mangiarono il riso che le donne preparavano per loro su piatti d’oro.

Ma una notte, mentre tutti gli uomini stavano dormendo, uno dei cinquecento si svegliò e udì delle strane voci.

“Di chi sono queste voci?” pensò. “Non sono forse voci di folletti?”. Silenziosamente si alzò dal letto e si nascose dietro a una grande roccia per guardare. Fu presto ricompensato, infatti vide che le donne si erano trasformate in folletti e camminavano per la città.
“È una città di folletti!” esclamò l’uomo con orrore. “Devo dirlo ai miei compagni. Dobbiamo fuggire da qui.”
E non appena i suoi occhi si furono aperti, si accorse di essere legato con catene invisibili.
La mattina raccontò subito ai suoi compagni ciò che aveva visto. Alcuni non gli credettero, ma gli altri chiesero con voce tremante:
“Come possiamo fuggire?”
“Non possiamo,” rispose l’uomo. “Siamo legati con catene magiche.”

Mentre diceva queste parole, apparve il bagliore di una luce, un cavallo bianco discese dal cielo ed atterrò davanti a loro.

Allora udirono una voce gentile dal mare che diceva:
“Un cavallo volante, con ali d’argento, al vostro appello ha dato ascolto,
Su, montategli in groppa, ogni vostra catena si spezzerà e tutti in salvo vi porterà.”

E così, gli uomini che non avevano creduto al racconto del loro amico rimasero con le donne nella città dei folletti, gli altri volarono via verso le loro case in groppa al cavallo d’argento e vissero tutti felici per sempre.