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Modi di pregare

Ci sono due modi di pregare, e il primo modo comprende tre tipi di preghiera. Una preghiera consiste nel rendere grazie a Dio per la Sua grande bontà, per tutto ciò che riceviamo nella nostra vita; è chiedere a Dio la Sua misericordia, la Sua benevolenza e il Suo perdono; è chiedere a Dio di esaudire i desideri e le richieste che abbiamo. Questo è il primo modo di pregare. Questa è la prima lezione che un uomo deve imparare. L’altro tipo di preghiera si può usare soltanto quando un uomo evolve. Ringraziando Dio per tutto ciò che ci ha dato, sviluppiamo la vera gratitudine che l’uomo di solito dimentica. Se solo potessimo riflettere su quante cose ci sono nella nostra vita per le quali dovremmo essere grati e riconoscenti! Ma non ci pensiamo quasi mai. Pensiamo spesso a quello che non abbiamo ottenuto,e quindi restiamo sempre infelici, quando potremmo esser grati di avere qualche soldo in tasca. E invece pensiamo che dovremmo averne di più! La conseguenza è che l’uomo dimentica di sviluppare una natura riconoscente; è ingrato verso tutti e quindi, qualunque cosa si faccia per lui, è ancora ingrato. 

Lo stesso accade con tutte le agitazioni e le lotte che ci sono nel mondo. E’ la sua noncuranza per tutto quello che è stato fatto per lui che espande l’ingratitudine. Se si dimentica di pregare per ringraziare Dio come può ringraziare un uomo? Che peccato che la bella abitudine di ringraziare prima di condividere il pasto sia scomparsa! Questa abitudine non si trova più nelle tavole alla moda ma solo nelle case dove la moda non viene seguita; perché quando la moda arriva, le cose che sono di aiuto morale e spirituale, vengono dimenticate. Ma che meraviglioso pensiero dire grazie anche prima di un umile pasto! Quando si è reso grazie a Dio, anche un semplice pasto diventa delizioso per merito di questo sentimento di gratitudine, il sentimento che quel pasto è un dono che ci è stato concesso. Quando Sa’adi stava viaggiando verso la Persia, coi piedi doloranti perché doveva camminare a piedi nudi sotto il sole cocente, camminare era talmente doloroso che pensò: “ Non può esserci nessuno al mondo infelice e miserabile come lo sono io”. Ma non passarono due minuti che incontrò una persona che non poteva usare entrambi i piedi per cui si trascinava per terra procedendo soltanto con grande difficoltà. Questo fece sì che nel cuore di Sa’adi nascesse una preghiera, e si sentì grato di non essere afflitto in tal modo. Pensò: “ Anche se non ho scarpe, i miei piedi sono almeno sani e forti”. 

Quando siamo ciechi alla bontà, alla gentilezza, alla comprensione, ai servigi e all’aiuto che ci offrono i nostri simili ci sentiamo scontenti. C’è così tanto da vedere nelle nostre vite da suscitare un sentimento di gratitudine. 

La gratitudine ha anche un significato mistico. Una persona che è sempre piena di risentimento ha ancora più bisogno di pregare. Se pregherà preparerà le influenze che rimuoveranno l’infelicità e lo squallore nella sua mente, perché tutta questa infelicità è creata dalla sua mente quando è risentita e rancorosa. La persone che sono grate e contente, che apprezzano tutto ciò che accade loro nella vita, sviluppano un sentimento di bontà. Più sappiamo apprezzare, più grati diventiamo e più riceviamo. La gratitudine e l’apprezzamento inevitabilmente attirano su di noi quel che ci piace di più. 

Tutto ciò che diamo viene dato anche a noi. Ma anche lamentarsi e provare rancore attira su di noi ciò che ci piace. Se una persona a cui diamo una ricompensa o un dono lo riceve malvolentieri e lamentandosi, le daremo di più? E allora, il fatto che non le daremo di più, le darà ancor più motivo di lamentarsene. Invece la persona che è contenta, grata e che apprezza quello che si è fatto per lei, pensate che sia molto brava. Vederla felice, riconoscente e contenta procura una tale emozione e felicità che vi incoraggia a fare di più, e incoraggia anche gli altri a fare del bene.