SITO IN AGGIORNAMENTO

SITO IN AGGIORNAMENTO - Non tutte le sezioni sono disponibili per aggiornamento - nuovo sito web presto on line

Carattere e destino (seconda parte)

È una cosa meravigliosa che tutto ciò che possediamo in materia di carattere lo trasferiamo non soltanto a chi ci circonda, ma anche agli animali e agli uccelli, come agli animali da compagnia in casa. Se potessimo vedere esattamente fino a che punto il nostro carattere agisce su chi ci circonda saremmo sorpresi, l’effetto è molto grande. Secondo la scienza vediamo che la legge di attrazione è tale che essa attira sempre lo stesso elemento. Se emaniamo bontà, non possiamo ricevere nient’altro che bontà; e anche coloro che non hanno questo elemento sanno che è di Dio. Tutti gli attributi e tutta la bontà che sono nello spirito originario di Dio sono anche nello spirito dell’uomo. Per quanto cattivo un uomo possa essere, per quanto senza regole, per quanto degenerato, se siamo l’esatto opposto il nostro potere sarà più grande del suo; il suo potere non avrà nessuna influenza su di noi. Il potere della bontà vince la cattiveria. La cattiveria è debolezza; la bontà è forza. 

Un uomo che ha l’abitudine di perdere le staffe non può controllare un’altra persona con lo stesso carattere impulsivo, perché ha lui stesso quella debolezza. Quindi anche l’altra persona perde il controllo. Se un uomo ha controllo su se stesso, sorriderà e sarà paziente anche se è esposto a eccessi di rabbia mille volte. Aspetterà soltanto. Chi ha controllo spirituale ha un grande controllo; ma chi non ce l’ha non può controllare gli eventi spirituali o fisici. Non può controllare i propri figli o figlie, perché non ascolta mai se stesso per primo. Se si ascoltasse, non solo le persone ma anche gli oggetti lo ascolterebbero. Il sé non guiderà mai a meno che non gli permettiamo di farlo. Andiamo sempre fuori strada quando non siamo guidati dal sé intuitivo. Quando abbiamo frustrato la nostra intuizione segue sempre confusione, e quando il controllo è stato perso arriva sempre il fallimento. 

La debolezza di una persona deteriora i suoi affari, perché tutte le sfere diverse in cui si trovano i suoi affari, famiglia, vita quotidiana, commercio, professione, industria e così via, sono tutti influenzati da ogni mancanza nel suo carattere. Non pensate che una persona con una posizione elevata sia sempre un carattere ideale; sarebbe arrivata a una posizione dieci volte più alta se il suo carattere l’avesse aiutata. 

È il carattere il nostro maestro. Non abbiamo bisogno di parlare alle persone riguardo all’essere virtuosi, gentili, corretti, perché la nostra stessa correttezza è sufficiente a renderli tali; la nostra bontà è sufficiente a rendere buono chi ci circonda. Le persone cercano sempre il potere e il dominio psichico, quando è sempre dentro di loro. Il nostro sé è il più grande nemico che abbiamo. Il cavallo vuole andare dove il suo cavaliere non va; è il sé che non ci ascolterà e non agirà secondo il nostro volere. Non è quello che un’altra persona dice, o che un prete dice, o che la Chiesa dice; il grande maestro è sia dentro che fuori di noi. Se siamo disposti ad essere guidati, tutto può insegnarci una lezione. Se vogliamo vedere il vantaggio della sobrietà, lo vedremo tra le persone sobrie; se vogliamo vedere gli svantaggi della mancanza di sobrietà, li vedremo tra le persone che non sono sobrie; se vogliamo vedere il vantaggio della guida, lo vedremo tra coloro che vengono guidati. È tutta una questione di esperienza e di studio; e la nostra guida verso il nostro vero ideale non mancherà mai di guidarci nel modo giusto. 

Dovremmo fare tutto ciò che desideriamo che gli altri facciano a noi; e non dovremmo fare agli altri soltanto quello che piace a noi, anche se non lo vogliono più. Tutto ciò che ci aspettiamo dal mondo lo desideriamo per noi stessi. Ma se agissimo diversamente, diventeremmo grandi personalità nel mondo; invece di essere esempi di egoismo faremmo del nostro meglio nei nostri rapporti coi nostri parenti più prossimi, coi figli e con gli amici. 

La vita in generale è come una pianta con le spine. Ovunque vogliamo aggrapparci, là troviamo una spina. Più i nostri occhi sono aperti, più, ovunque mettiamo la mano, troviamo spine, le spine dell’egoismo; perché ogni ego vuole ciò che è meglio per sé e non è pronto a dare. Tuttavia se tentassimo per curiosità di diventare una rosa invece che una spina, renderemmo la nostra vita degna di essere vissuta. Quando incominciamo a vedere le nostre colpe, allora vediamo quanto ancora dovremmo essere degni del nome di esseri umani. Ghalib ha detto: “Per un uomo anche diventare un uomo è la più difficile di tutte le altre difficoltà nella vita”. 

Un giorno un madzub (che è un uomo che ha dedicato tutta la sua vita alla realizzazione spirituale, vivendo sempre lontano dalla folla che lo considera un pazzo) stava arrivando da un lato della piazza del mercato quando incontrò un altro madzub che arrivava dal lato opposto. Fecero un piccolo inchino l’uno all’altro. E vedere due pazzi salutarsi in questo modo sorprese un passante. Che fratellanza c’è tra due persone folli, pensò. Si recò allora nel luogo dove uno dei due madzub viveva. E si sedette là aspettando a lungo finché il madzub non gli facesse la cortesia di dargli una spiegazione. Alla fine lo stato d’animo del madzub divenne tale da parlare con lui; mise la sua mano sulla testa di quest’uomo, dicendo: “Figlio mio, va nel bazar, e guarda; poi ritorna e dimmi cosa vedi”. Allora l’uomo ritornò in città, guardò la folla, e ritornò pieno di stupore. Era sconcertato oltre ogni dire, e disse: “Ogni volto che vedo ha le sembianze di un animale; non sono riuscito a vedere un solo volto umano in tutta la città, tranne quello dell’uomo a cui ti sei inchinato, e quello del tuo santo sé, solo questi due!” 

Non significa che i volti erano cambiati; non significa che i lineamenti erano diventati diversi. Significa che l’abito di umanità, l’apparenza degli esseri umani, non basta. Se possiamo distinguerci dagli altri esseri, è solo nelle cose che gli animali non fanno che l’uomo può essere diverso da loro. Se si tratta di mangiare, non mangiano entrambi? Entrambi dormono; entrambi cercano comodità. L’uomo fa tutte le cose che fanno gli animali; l’uomo può solo essere superiore agli animali in tutte le cose che loro non fanno. E quali sono queste cose? Costruire case? Gli uccelli lo fanno. La capacità di lottare? Animali e uccelli lottano. Mostrare arte e destrezza? Gli animali possono mostrare queste cose: pensiamo al ragno e come tesse la sua tela; è stupefacente. 

L’uomo è stato creato perché potesse superare quello che gli animali non hanno superato. E che cos’è? È l’ego. È l’ego che lo rende egoista, che lo spinge ad avere la meglio sul suo prossimo. Questa è la sola vera causa di tutti i problemi della vita, di tutta l’inquietudine, di tutto ciò che patiamo, di tutto il male che ci arriva. Il grande nemico è l’ego, l’egoismo, che si manifesta nel marito, nella moglie, nel figlio, nella figlia, nell’amico, nel vicino, nel dipendente. Vedendo come l’egoismo dell’uomo tormenta il mondo, la più grande necessità è capire che nessuno è meglio di qualcun altro, e che nessuno può a buon diritto pensare o immaginare che può essere migliore di qualcun altro, o più utile ai figli, alla famiglia o a chi lo circonda finché quest’unica cosa non sia realizzata: la soppressione dell’ego, dell’egoismo. Non lottiamo forse l’uno contro l’altro ingiustamente, tutto a causa della vanità? Diciamo: “Questo è il mio pensiero, questo è mio”. L’io è tale che tutto ciò che non è io è sbagliato; quello che ho nessuno lo toccherà. È questa la sola cosa contro cui ci ammoniscono tutti i maestri religiosi. 

Molte persone pensano che sia estremamente necessario rimanere aggrappati al sé e all’interesse personale. Tuttavia anche se l’uomo è diverso dagli animali, assomiglia a loro in questo che dove ci sono due cani e uno ha un osso davanti a sé, non vuole che l’altro cane tocchi il suo osso. Anche se è sazio e non ha bisogno dell’osso tuttavia non vuole che l’altro cane si avvicini e lo tocchi. “Questo è il mio osso”, pensa, “Io lo avrò”. E finché l’altro cane è spaventato va tutto bene. Ma se l’altro cane è più grosso, arriverà e prenderà l’osso, e morderà anche il primo cane. Questa è l’immagine della vita. Tuttavia vediamo che in simili circostanze un uomo dirà dell’altro: “Oh, era così buono. Sono andato da lui all’ora di pranzo e ed è stato così gentile da chiedermi di pranzare con lui”. Questo è il pranzo di un uomo; l’altro era il pranzo di un cane. È questo dove un uomo dovrebbe essere diverso da un animale. Un animale non riconoscerà sua madre, o suo padre, o il luogo di nascita, ma l’uomo lo farà. Dopo essere cresciuto rifletterà: “Mia madre si è presa cura di me quando ero piccolo ed è stata tanto premurosa con me; e ora è anziana, perciò farò tutto ciò che è in mio potere per lei”. Si dilungherà su tutto il rispetto che può mostrarle, e su quanto ne sia meritevole. Dimostra subito di essere un uomo; l’animale non agisce in questo modo. Quindi, nel caso in cui un uomo si comporti come un animale, non si prende cura di coloro che hanno fatto tutto ciò che potevano per lui nella sua giovinezza, mostra la sua mancanza di umanità. La dimenticanza e la mancanza di riconoscimento della cura concessa durante l’infanzia sono caratteristiche dell’animale. 

Anche gli angeli si inchinano a Cristo, e Cristo è l’uomo ideale. Gli angeli si inchinano all’uomo ideale. Anche quando sta qui giù sulla terra, è più alto del cielo e degli angeli, se solo riesce ad essere un uomo, se solo esibisce umanità. Cristo ha detto: “Voi siete il sale della terra, e se il sale perdesse il suo sapore, con che cosa sarà salato?”. Questo spiega che l’uomo è la manifestazione ideale, superiore al minerale, al vegetale, all’animale, e agli altri regni, e superiore persino agli angeli. Se perde il senso di umanità, chi verrà a insegnarglielo? È lui il solo che è in grado di insegnare. 

L’uomo è il padre dell’umanità. Se il padre perde la strada, dove andranno i figli? Quanto si dipende dalla generazione precedente? È per questo che ci aspettiamo sempre prosperità, successo, e il futuro della nazione, del paese, della razza o della famiglia. Il vero benessere da ricercare non è quello di avere molto denaro in banca, avere costruito molte case, avere una determinata istruzione all’università; il vantaggio per il futuro è avere una guida. I genitori dovrebbero pensare al benessere del figlio addirittura prima che nasca. Il bambino mostrerà quello che ha ereditato; ma come sono pochi i genitori che ci pensano! 

La nostra tranquillità, la nostra pace, la nostra armonia, la nostra tendenza verso tutte le azioni e le cose belle sono la ricchezza che possiamo tenere in serbo per un figlio. I genitori dovrebbero sapere quali influenze psicologiche possono trasmettere ai loro figli. Il padre e la madre sono proprio come il pianeta che controlla le anime e gli spiriti di questo pianeta; ma loro sono un pianeta vivente, la loro influenza è molto più grande sui loro figli.