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Spiritualità ( III parte)

Che cosa intendo con cuore? È il centro nervoso in mezzo al petto, il piccolo pezzo di carne che i medici chiamano cuore? No, la definizione di cuore è che è la profondità della mente, essendo la mente la superficie del cuore. Quello che in noi sente è il cuore, quello che pensa è la mente. È la stessa cosa che pensa e sente, ma la direzione è diversa: il sentimento viene dalla profondità, il pensiero dalla superficie. Quando il pensiero non è collegato al sentimento è come una pianta che sale in alto dalla terra, la cui radice non è andata in profondità. Un pensiero senza sentimento è un pensiero senza potere; è come una pianta senza una radice profonda. Un albero la cui radice è andata in profondità nella terra è più forte, più affidabile, e così il pensiero radicato profondamente nel cuore ha un potere più grande. Il cuore quindi è il fattore tramite cui spirito e spiritualità devono essere raggiunti. Nell’essere dell’uomo si possono distinguere tre aspetti: corpo, cuore, anima. 

Il cuore è il globo sull’anima e il corpo una copertura sul cuore. Si potrebbe chiedere: l’anima è così piccola da essere coperta dal cuore e il cuore così piccolo da essere coperto dal corpo? Non è così. L’anima è dentro e fuori. Ad esempio, la luce è coperta da un globo e il globo da un’altra copertura – e tuttavia, la luce è coperta? Splende lo stesso. La luce non è sotto la copertura; sembra che sia sotto la copertura, ma splende. Così è l’anima. Il globo non splende, ma la luce assume il colore del globo. È l’anima che è più grande; nello stesso tempo la luce è dentro il globo e l’anima dentro il corpo. È esattamente come la luce dentro il globo e il globo dentro la copertura. 

La luce è all’esterno della copertura, e il potere del globo splende all’esterno della copertura. Così il potere del cuore è più grande del potere del corpo, e il potere dell’anima è ancora più grande. Finché si ignora questo, non si realizza la verità. Immaginate che potere ha la qualità del cuore. La piccola gallina, se è con i suoi pulcini e arriva un cavallo o un elefante, è pronta a lottare con loro. Altrimenti correrebbe via, ma con i piccoli è pronta a lottare con l’elefante. La qualità del cuore risplende in quel momento, è il sentimento; in quel momento il suo potere è così grande che la piccola gallina è pronta a lottare con chiunque. In India si racconta una storia su una cerva che era inseguita da un cacciatore e correva nei boschi. 
Quando arrivò vicino ai suoi piccoli che la aspettavano non corse oltre, si dimenticò del cacciatore. Non appena la qualità del cuore fu risvegliata in presenza dei suoi piccoli non ebbe paura. Non c’è niente che non si sacrificherà, non si porterà a termine, non si affronterà quando la qualità del cuore è risvegliata. Ogni codardia e debolezza, infelicità e cattiveria arrivano quando la qualità del cuore è coperta e una persona incomincia a vivere nel suo cervello. I leoni si trasformano in conigli quando non sono coraggiosi. Pochissime persone comprendono il potere del cuore. 

Una volta che il cuore è risvegliato non c’è niente che non si possa realizzare. Oltre all’ispirazione e all’illuminazione conferisce tutta la forza e il potere di cui si ha bisogno per raggiungere qualsiasi cosa si voglia. Si potrebbe chiedere: non è naturare raggiungere la spiritualità? Non arriva senza nessuno sforzo da parte nostra? E se non è naturale, allora a che serve raggiungere la spiritualità? Queste sono giuste argomentazioni, e la mia risposta è che la spiritualità non è soltanto per gli esseri umani, ma anche per la creazione inferiore, per ogni essere: non spiritualità nel senso in cui noi la comprendiamo, ma nel senso di essere accordati al proprio tono naturale. Anche gli uccelli hanno i loro momenti di esaltazione. Al tramonto e al sorgere del sole, quando spunta l’alba, al chiaro di luna, ci sono momenti in cui gli uccelli e gli animali si sentono esaltati. Cantano e danzano, stanno sui rami degli alberi in esaltazione. 

Ogni giorno sentono questa gioia intensa. Se andiamo ancora oltre e abbiamo occhi per vedere la vita nelle forme in cui altri non la vedono, nella roccia o nell’albero, scopriamo che ci sono momenti in cui anche gli alberi sono in un completo stato d’estasi. Chi si muove nella natura, chi apre le porte del suo cuore, chi ha un’anima in contatto con la natura, scopre che la natura canta, danza, comunica. Non è soltanto una leggenda, una storia del passato, che i santi comunicassero con gli alberi. È un fatto reale, ed è lo stesso oggi come nel passato. Le anime sono della stessa natura, sono le stesse. La sola differenza è che noi siamo diventati scettici, non abbiamo più fiducia nella vita, siamo diventati materialisti, abbiamo chiuso gli occhi a ciò che ci sta davanti. Le anime possono diventare sante e sagge oggi come prima di noi. Le stelle non sono forse le stesse di sempre? Anche oggi comunicano con chi è in grado di essere sensibile alla natura. Ma noi abbiamo voltato le spalle alla natura, viviamo in un mondo artificiale; non c’è fiducia in noi stessi, nessuna fede. Naturalmente non siamo diventati soltanto materialisti, siamo diventati materia stessa! 

Quindi coloro che hanno raggiunto la spiritualità l’hanno raggiunta risvegliando la qualità del cuore. I Sufi in tutte le epoche, i mistici in India, in Persia e in Egitto hanno considerato il risveglio della qualità del cuore la cosa più importante nella vita. Perché tutte le virtù che il sacerdote può insegnare e prescrivere, tutte le virtù che hanno detto di praticare nella vita, arrivano naturalmente quando il cuore si apre. Allora non occorre imparare la virtù, la virtù diventa nostra. Tutte le virtù che vengono insegnate dalla gente - quanto durano? Se c’è una virtù deve arrivare da sola: la spiritualità è naturale. E se animali e uccelli possono sentire un’esaltazione spirituale, perché noi no? Ma noi non viviamo una vita naturale. Nella nostra civiltà, nella nostra vita, abbiamo cercato di essere il più lontani possibile dalla natura e dalla vita naturale, respirando un’atmosfera artificiale per resistere alle influenze climatiche, mangiando il cibo che abbiamo preparato e improvvisato, trasformandolo in qualcosa di completamente diverso da quello che la natura aveva creato e ci aveva dato. Oltre a ciò, più andiamo in profondità nella vita di comunità, più scopriamo che non siamo sulla strada giusta come dovremmo essere. Sembriamo aver perso la nostra individualità. L’abbiamo chiamato progresso – un progresso verso una certa condizione. 

E lì cominciano a sentire di essere in un labirinto. Ora è arrivato il momento – e sempre di più ogni giorno – che le persone riflessive, le persone sagge che sono giuste e oneste realizzino: “Non stiamo progredendo, siamo in un labirinto e stiamo cercando la porta”. Ho parlato con un grande scienziato, e nonostante tutta la sua conoscenza cosa ha detto? “Non sappiamo dove siamo. Abbiamo prodotto invenzioni, ma non sappiamo come controllarle per avvantaggiare al meglio la vita”. A parte le invenzioni, la questione più importante è come fare il miglior uso possibile della nostra vita, come fare il miglior uso possibile di questa opportunità che ci passa accanto. Ogni istante perso è incomparabilmente più prezioso della perdita di denaro. 

Quando l’uomo se ne renderà conto arriverà sempre di più alla conclusione che è andato avanti e pensando di progredire, ma si muoveva nello stesso labirinto. Se soltanto trovasse la porta, la porta che dai saggi è chiamata realizzazione spirituale! Per quanto ben istruiti si possa essere, per quanto si sia progrediti, per quanto si sia accumulato o realizzato, per quanto potere e posizione sociale si siano raggiunti, solo una cosa è eterna ed è la realizzazione spirituale. Senza questa ci sarà sempre insoddisfazione, un senso di inquietudine. Nessuna conoscenza, potere, posizione o ricchezza può dare l’appagamento che la realizzazione spirituale può dare.