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LA CULTURA DELL’ANIMA (Metafisica IV)

Amati di Dio, 

il mio argomento questa sera è “La cultura del cuore”. Ci sono molte persone nel mondo che forse non credono che ci sia un’anima. Alcuni ritengono che possa esserci un’anima, altri credono che ci sia un’anima, ma non sanno che cosa sia. La vita dell’uomo può essere divisa in due aspetti. Un aspetto è la parte della sua vita che lui può comprendere, e l’altra la parte della sua vita che lui non conosce, che è l’anima. Gli occhi non possono vedere se stessi, ma poiché possono vedere tutte le altre cose sappiamo che abbiamo gli occhi per vedere. Così l’anima è il nostro vero sé, e l’anima che vede tutte le cose non può vedere se stessa, ma il fatto stesso che l’intero universo è riflesso in essa dimostrerà a un pensatore profondo che c’è un’anima. 

Senza dubbio le persone di diverse nazioni e i seguaci di diverse religioni immaginano e spiegano l’anima in modo diverso, e non c’è dubbio che per uno studente conoscere di più sull’anima con lo studio di diverse scritture e diversi libri è difficile, quasi impossibile. Quando qualcuno andò dal Profeta Maometto e gli chiese una spiegazione dell’anima, il profeta rispose: “L’anima è un’attività di Dio”. È così vero eppure non spiega nulla a una persona che vuole una spiegazione a parole. 

Tutte le cose che sono comprensibili le parole possono spiegarle, ma per l’anima che va oltre la comprensione umana, le parole sono troppo inadeguate a spiegarla pienamente. Ma alla domanda: “Come può allora una persona realizzare la sua anima?”, si può rispondere: “Con la cultura interiore”. 

Ci sono due modi di imparare. Imparare dall’interno, e imparare dall’esterno. Quello che impariamo dall’esterno è chiamato “erudizione” e quello che impariamo dall’interno “culto interiore”. Sovente la gente confonde intelletto con saggezza. Spesso la gente usa la parola ‘saggezza’ per ‘intelletto’ e ‘intelletto’ per ‘saggezza’. La gente confonde anche ‘intelligente’ con ‘saggio’ e ‘saggio’ con ‘intelligente’. In realtà il saggio può essere intelligente, ma l’intelligente mondano non è necessariamente saggio. Mentre la saggezza viene imparata dall’interno, la conoscenza intellettuale è acquisita dall’esterno. Dato che è necessario vivere nel mondo la conoscenza intellettuale deve essere acquisita, ma è ancor più necessaria per soddisfare il desiderio ardente della nostra anima, di raggiungere la conoscenza interiore che è chiamata saggezza. Come gli occhi senza il potere della vista sono ciechi, così senza illuminazione dell’anima la conoscenza intellettuale non è nient’altro che nebbia. 

Quando un’anima nasce sulla terra porta dal cielo la vista, che è la luce dell’anima, ma man mano che un bambino cresce nel mondo la sua intelligenza, coperta dalle impressioni che provengono dal mondo esterno, copre la luce, finché, invece di semplici tende i volumi di impressioni per così dire costruiscono un muro, che copre gli occhi dell’uomo dalla sua luce, la luce che l’uomo eredita come sua eredità divina. Nella Bibbia si dice: “Sollevate in alto la vostra luce, nessuno dovrebbe coprire la luce sotto un moggio”. 

L’essere esterno dell’uomo col tempo diventa come una tomba sulla luce che è dentro di lui, coprendo la sua luce e lasciandolo nell’oscurità. L’obiettivo dei cercatori della Verità è la ricerca di questa luce; la storia più famosa nelle ‘Mille e una Notte’, Aladdin, in cerca della lampada, è simbolica di questa idea. Ciò che occorre innanzitutto nella ricerca di questa luce è risvegliare la facoltà dell’amore che in genere diventa congelata a causa delle esperienze spiacevoli della vita. senza dubbio l’amore è divino, è una corrente divina; ma se una persona ha perso la sua pazienza prima di raggiungere questa corrente divina, che è nella profondità della terra, si ritrova nel fango, perché l’acqua è ancora più in profondità. La prima lezione dell’amore è l’altruismo, ed è il risveglio dell’amore nel cuore dell’uomo che è la rinascita, il vero inizio della sua vita. La storia di Aladdin dice che per prima cosa aveva amato la principessa, ed è stata lei che ha desiderato che le fosse portata la lanterna, che ha condotto lui sul sentiero della luce. 

È l’elemento amore che dovrebbe essere risvegliato invece di una ricerca intellettuale della Verità. Quante persone ci sono che stanno cercando la Verità nei libri! Lasciate che studino nelle biblioteche, ci sono molti più libri di quanti possano leggere in tutta la loro vita. Altri cercano prodigi, miracoli. Alcuni desiderano comunicare con gli spiriti, altri desiderano acquisire un qualche potere magnetico o magico per realizzare lo scopo della loro vita. Costoro non stanno cercando la Verità, stanno cercando le cose che spesso rendono l’uomo più egoista, più superstizioso, più confuso, più coperto e più stupido. 

Il solo desiderio che l’anima ha è di raggiungere le proprie profondità, di trovare la propria bellezza, le proprie ricchezze, la sua felicità e la sua pace. È come se l’anima avesse posseduto un dominio e questo dominio le fosse stato tolto. Nella storia di Aladdin si racconta che dopo aver iniziato il viaggio sul sentiero dell’amore, trovò un Derviscio seduto al bordo della strada, e Aladdin gli chiese gentilmente dov’era quella lanterna, è come poteva raggiungere il luogo. Questo spiega che la guida spirituale e il maestro, che nella lingua Indù è chiamato ‘Guru’, è necessario per procedere nella ricerca della luce. Nessuno in Oriente penserebbe neppure per un attimo di viaggiare sul sentiero spirituale senza una guida. 

Quante persone nel mondo Occidentale, lavorando da soli leggendo libri di Yoga Indù, hanno perso la loro strada e confuso la loro mente, perché c’è sempre il pericolo di perdere la propria mente quando una persona gioca con il grande culto senza la guida personale di un maestro. Anche per cantare l’insegnante di canto deve essere consultato; quando si è ammalati il consiglio del medico è necessario. L’uomo da solo non è autosufficiente, in ogni ambito della vita occorre una guida. Ma c’è un’altra importante fase che ha poco a che fare con il maestro, ed è la responsabilità del discepolo. Il maestro mostra la via, ma il discepolo deve viaggiare. Se il maestro mostra la via e il discepolo sta fermo, dopo mille anni è ancora lì dov’era, e non è colpa dell’insegnamento. 

Nel culto spirituale, sono necessarie anzitutto la fede e la fiducia, la fiducia è necessaria innanzitutto in se stessi e poi nella guida che mostra la strada. Poi sopraggiunge un periodo di nebbia in cui non si sa se i, treno sta andando avanti o indietro, ed è possibile che quando va indietro sembri che vada avanti, e quando va avanti sembri che vada indietro; ed è naturale che quando sta fermo si senta che sta andando, e quando sta andando potrebbe sembrare fermo. L’uomo troppo ansioso riguardo al suo progresso, perderà la sua battaglia, ma chi ha fiducia e spera, chi è saldo e costante, chi non è curioso ma serio, chi si addentra in esso con tutto il cuore, prima o poi vincerà la sua battaglia. 

Una volta che si è ottenuta la luce, una volta che si ha in mano la lanterna di Aladdin, allora il sentiero in questo mondo e nel prossimo è chiaro, un sentiero che è pieno di spine, pieno di buche, pieno di pericoli di ogni genere, un sentiero pieno di difficoltà per ricchi e poveri, forti e deboli, per l’assennato e gli sciocchi, quel sentiero allora diventa più facile, la forza viene da sé. La vita ad ogni passo sembra di più sotto il proprio controllo, e ad ogni tappa del viaggio arriva una nuova speranza, nuove esperienze, nuova vita, nuova forza, oltre che luce, bellezza, gioia e pace che sono, per così dire, il regno dell’anima dell’uomo.