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Non giudicare

Quando ci si evolve sul sentiero spirituale, quello che si deve ricordare di più è di lasciare che ognuno percorra il proprio sentiero. E i viaggiatori sul sentiero spirituale devono sempre ricordare che criticando un altro non stanno facendo nulla di buono né per se stessi né per gli altri. Se un’altra persona ha un difetto, un discepolo deve sapere che proprio il suo difetto la istruirà, prima o poi, o che il suo difetto chiederà ad altri di istruirla, e di lasciare che un altro ottenga il privilegio di correggerla. Non appena un discepolo esercita il suo potere di correggere gli altri, smarrisce la sua via. Un discepolo deve occuparsi del suo sentiero, e non occuparsi di quello altrui. 

Dovete pensare che è una lezione di distacco, un consiglio di essere riservati, un insegnamento di indifferenza. Comunque vogliate chiamarlo, è questo il modo. È molto difficile per un discepolo mantenere la propria personalità sulla retta via come dovrebbe essere; in altre parole mantenere il proprio cuore in armonia, mantenere il proprio spirito in un determinato ritmo. E invece di fare questo, quando si preoccupa di un altro, smarrisce la sua strada. Non c'è gentilezza, non c'è bontà nel cercare di correggere un altro. Ci sono molte cose nel mondo che possono correggerlo. 

La prima cosa che correggerà chi compie il male é la vita stessa. La vita schiaffeggia una persona più forte di quanto una persona possa punire un'altra. Non occorre preoccuparsi dello sbaglio di nessuno. E più si é avanzati, si deve sapere che più avanzati siete, più errori troverete in voi stessi . Non voglio dire che l'avanzamento aggiunge errori; voglio dire soltanto che l'avanzamento rende la vostra vista così penetrante che ad ogni stadio successivo, ancora più errori si palesano davanti a voi che prima forse non conoscevate. L'atteggiamento del viaggiatore sul sentiero spirituale verso chi sbaglia deve essere di tolleranza, di perdono, anche di indifferenza. 

Proprio come il simbolo Giapponese delle tre scimmie: non vedere nessun male, non udire alcun male, non dire nulla di male. In realtà, dal momento in cui si compie il primo passo sul sentiero spirituale, il male svanisce. Svanisce in che senso? Nel senso che non si riconosce più il male. Che cosa significa? Significa che si incoraggia il male, significa che si riconosce il male come bene? Significa che si ama il male? Assolutamente no. Significa soltanto che non si giudica. E con non giudicare, si intende che non si conosce più giustizia? No. Significa che si conosce ancora di più la giustizia, che si è un grande giudice. 

Nel momento in cui si smette di giudicare, da quel momento si diventa giusti. Allora si sa che cosa significa giustizia. Giustizia significa condannare un altro, giustizia significa criticare un altro, giustizia significa offendere un altro, giustizia significa insultare un altro, giustizia significa punire un altro? No. Giustizia significa sapere senza sapere, vedere e non vedere, sentire e non sentire. E si potrebbe pensare che: " Questa condizione negativa non renderà una persona un essere completamente diverso?". E che importanza ha se diventa un essere diverso? Che cosa ci si sforza di ottenere? Non è la Verità che si cerca di raggiungere? Se mentre vai verso la Verità hai cambiato la tua personalità, il tuo atteggiamento, la tua mentalità, il tuo modo di agire, che importa? Anzi, é quello che dovrebbe accadere. Tu dovresti cambiare! Vita significa cambiamento. 

Ma si potrebbe pensare: " Non sarò diverso dagli altri? ". Sì, naturalmente sarai diverso dagli altri. Dovresti essere felice di essere diverso dagli altri, purché tu non mostri al mondo che sei diverso dagli altri. Quando incominci a mostralo e a gridare a voce alta: " Io sono diverso da tutti voi", allora tu cadi. E se non cadi loro ti butteranno giù. 

Invece nell'essere diverso dagli altri nella tua visione della vita, non fai del male a nessuno. Il principio morale di tutti coloro che viaggiano sul sentiero spirituale deve essere che si sia senza pretese, che non si sia propensi a giudicare, che non si cerchi di essere un maestro; in altre parole che non si cerchi di correggere gli altri, che si sia disposti a tollerare, che si sia disposti a perdonare. Inoltre che non si faccia finta di sapere qualcosa, o di essere qualcosa. Esteriormente essere come tutti, interiormente essere quello che si é.