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Volontà

Da Supplementary Papers

L'attività diretta dall'intelligenza è la volontà. Quando non c'è intelligenza a guidare l'attività, c'è un impulso cieco. Dove non c'é attività non c'è volontà. La volontà può essere rafforzata praticandola, esercitandola a superare gli ostacoli esteriori e interiori, agendo al contrario rispetto alla nostra inclinazione, tenendo gli impulsi sotto controllo, non permettendo loro di andare per tutta l'estensione della loro oscillazione, trattenendosi da ogni azione o espressione a cui potremmo essere inclini, non permettendo a noi stessi di essere sopraffatti da un attacco di rabbia, di riso, di pianto, di gioia o dolore estremi, o da qualunque stato d'animo, e nemmeno di cambiare un'emozione nel suo opposto, la rabbia in mitezza, il riso in tristezza, il pianto in gioia; tenendo a freno l'emozione e cancellandola, o, mentre lasciamo che abbia il suo corso, tenerla tuttavia sotto il nostro controllo.

Sapere quando perseverare nella nostra volontà, quando riconoscere la volontà degli altri, spesso è difficile, e a volte pensiamo che sia molto difficile sapere quale sia la volontà di Dio e quale sia la nostra volontà. A volte, sei mesi dopo, a volte un anno dopo, o anni dopo, vediamo chiaramente quello che avremmo dovuto fare in una certa situazione, quale direzione avremmo dovuto prendere, che allora non riuscivamo a riconoscere, sebbene cercassimo di farlo. Se nel momento in cui siamo in difficoltà, fossimo calmi, e liberi da questi pensieri di piacere, di felicità, di scoraggiamento o di sconfitta che ne deriverebbero, in quel momento vedremmo chiaramente e percepiremmo in modo evidente la volontà di Dio.

Ogni impulso è un potere in sè. E ogni volta in cui la volontà rinuncia a un impulso, la volontà è caricata di forza e vita nuove, il che fa diventare l'uomo che ha padronanza di sè il padrone di tutto.