SITO IN AGGIORNAMENTO

SITO IN AGGIORNAMENTO - Non tutte le sezioni sono disponibili per aggiornamento - nuovo sito web presto on line

DISCORSO DI APERTURA , “LEADERS RETREAT luglio 2013” di Murshid Hidayat Inayat Khan

Amati Fratelli e Sorelle Sufi, 
dal profondo del nostro cuore ci diamo tutti un benvenuto reciproco in questo giorno speciale. Ci siamo mai resi conto per un momento del privilegio che abbiamo, quando ascoltiamo l'Appello registrato, che è stato trasmesso alla Radio dal nostro Maestro, moltissimi anni fa? Molti anni sono trascorsi da allora, ma la sintonizzazione a quell'appello, diventa ancora simile a un riflettore, che illumina il sentiero, quando umilmente seguiamo le orme dei passi del portatore del Messaggio nella nostra epoca. 

I seguaci hanno, a modo loro, tenuto accesa la luce. Alcuni sono stati attivi, e lo sono ancora, e altri non lo sono stati; ma il solo fatto di aver risposto all'Appello, come Fratello e Sorella del Messaggio Sufi, è di per sé, una preziosa esperienza di Libertà Spirituale, che ha aiutato migliaia di persone ad andare armoniosamente d'accordo coi loro simili. 

La libertà di pensiero e di parola si è gradualmente sviluppata nelle attività culturali e scientifiche in questo mondo confuso. Non tutti lo vediamo, ma si sta gradualmente realizzando a tutti i livelli della società. E' ovvio che ci si aspetti da noi che teniamo alto lo standard, seguendo l'idea fondamentale del Movimento Sufi, cioè " Amore, Armonia, e Bellezza". 

Qualsiasi cosa fatta con bellezza è armoniosa; 
Qualsiasi cosa fatta con amore è bella; 
Qualsiasi cosa fatta con amore, armonia e bellezza, è un umile dono offerto all'umanità. 

Come si può trasmettere il Messaggio Sufi se non si apre il proprio cuore, offrendo un sorriso ad un amico; offrendo un sorriso a una persona che non ci piace; offrendo un sorriso anche a noi stessi? Spiritualità non significa tristezza, significa felicità. Hazrat Inayat Khan sorrideva sempre, e molto spesso diceva: " Nessuno si trovi mai in vostra presenza senza ricevere un sorriso da ambo le parti". 

Tutti sappiamo che il termine Sufi significa saggezza. Ma cos'è la Saggezza? 
E' la purificazione della mente dalle idee preconcette. 
La saggezza non e' una Religione! 
Il Movimento Sufi non è una religione, né una scuola segreta di interpretazioni speculative della Verità. 
La Saggezza è una porta aperta all'ispirazione originaria sentita in tutte le fedi religiose. La Saggezza non può essere limitata da terminologie descrittive. La Saggezza è l'arte di avere comprensione per l'opinione degli altri, mentre ci si libera dalle proprie idee preconcette. 

Quando si è consapevoli che il cuore è il tempio di Dio, che è uno dei grandi misteri nella scuola esoterica, si è ispirati dal grande privilegio di ridestarci a sentimenti profondi di umiltà, che è la chiave d'oro alla spiritualità. 

Tra i numerosi aneddoti della mia infanzia, uno è particolarmente adatto da raccontare, in riferimento al concetto di umiltà. Un giorno, mentre mio padre usciva dal cancello di casa,un operaio con abiti infangati e le mani sporche stava scavando un canale nella strada. Mio Padre si tolse il suo topi (cappello indiano), e porse la mano all'uomo, dicendo " Bonjour Monsieur (Buongiorno Signore)". L'uomo rimase completamente sbalordito. Alcuni Sufi che lo aspettavano per strada, avevano visto mio Padre salutare l'operaio. Dissero a mio Padre: " Ma Murshid, non potete dare la mano a un operaio"! " Questo non si fa in Occidente" ! Nell'udire ciò, mio Padre si rattristò molto, e rispose soltanto: " Non siamo tutti figli di Dio?" 

Molti anni dopo, mentre percorrevo la stessa strada, qualcuno venne correndo dietro di me, e indicando la casa disse: " Signore, per favore mi dica dov'è il re che viveva in questa casa?". Gli dissi che non era più qui, ma che il suo amore è sempre con noi." L'uomo mi disse che non sapeva né leggere né scrivere, che non andava in chiesa e non credeva in Dio; ma che il momento in cui vide la luce uscire dagli occhi di quel Re, fu una grande rivelazione per lui, e lo guidò per tutta la sua vita. Si ricordava di mio Padre che usciva dal cancello mentre stava scavando un canale di fronte alla casa, e raccontò di nuovo tutta la storia. Entrambi ci abbracciammo e versammo lacrime, con profondissima emozione.