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L’Amore umano e l’Amore divino da "In un Roseto d' Oriente"

Nell’uomo l’amore può evolversi ancora di più, benché a volte dimostri di essere non soltanto peggiore degli animali, ma anche di rimanere più insensibile di una roccia all’amore. E allora, a simili individui, sono preferibili le rocce. Questo avviene perché, evolvendosi, l’uomo ha sviluppato l’egoismo. L’uomo è più egoista di qualsiasi altra creatura al mondo, a meno che non cancelli dal suo cuore l’impronta dell’egoismo. Non sarebbe esagerato dire che la ragione per cui l’uomo non può ottenere poteri occulti e psichici, né la facoltà dell’intuizione e dell’ispirazione, sta nel fatto che non ha sviluppato il potere dell’amore. Questo suo insuccesso è dovuto all’egoismo, che gli ha impedito di sviluppare il potere dell’amore.

L’uomo nelle sue passioni ed emozioni non si differenzia dagli animali. L’essere umano si differenzia dagli animali per le sue qualità umane che non sono mangiare, bere, o la ricerca dei suoi simili. Le qualità umane si possono sviluppare soltanto sviluppando l’amore. In tutti i tempi l’uomo ha combattuto contro il proprio fratello, a causa di differenze di religione,di fede, di ideologia,di chiesa e di comunità di appartenenza, senza sapere che ogni religione, ogni volta che è stata trasmessa, ha portato soltanto un messaggio d’amore, ogni volta con un diverso modo di esprimerlo. Il messaggio è stato dato in epoche diverse a popoli diversi, che lo hanno recepito secondo il grado della loro evoluzione. Ma in realtà si trattava sempre di un unico insegnamento, quello di come sviluppare l’amore: “ Ama il tuo simile, ama il tuo prossimo, ama il tuo nemico”, la lezione è sempre stata la stessa. Gesù cristo disse ai pescatori: “ Seguitemi e farò di voi dei pescatori di uomini” cioè, “ Come i pesci entrano nelle vostre reti, così il vostro cuore pieno d’amore diventerà una rete che attirerà tutti gli uomini”. E Rumi dice: “ Tutti coloro che mi vedono sono attratti da me, tuttavia non so cosa li attragga”. Questo non è forse il segreto di tutta la vita? Se potessimo vedere da chi siamo attratti, tale attrazione ci potrebbe sembrare un potere magnetico o psichico. Ma non vi è potere magnetico più grande dell’amore. Il suo potere magnetico è immenso. Esso cambia la voce, il cuore, il comportamento, l’aspetto, i movimenti, l’attività di una persona, ogni cosa viene cambiata.

Che differenza tra l’acqua e la roccia! Pensate alla scorrevolezza e fluidità del suo essere, al sollevarsi e ricadere della sua superficie, e confrontateli con la rigidità della roccia! I grandi maestri dell’umanità diventano fiumi d’amore. Il primo segno di un uomo saggio o santo è che lui stesso diventa amore. Tutto in lui, la sua voce, la sua sensibilità, la sua presenza ci fa capire che c’è qualcosa in lui che si è aperto, che non troviamo in nessun altro. E questo qualcosa è il suo profondo amore.

Spesso lo sviluppo dell’amore nella vita viene ostacolato da diversi impedimenti. Il primo ostacolo siamo noi stessi. Iniziamo la nostra vita con egoismo e tutto ciò che vogliamo è per noi soli. Se vi è una tendenza ad amare è solo in funzione della nostra felicità, della nostra gioia. Quando ci si chiede: “ Quanto mi ami? Quanto ti amo io? , si è arrivati a mercanteggiare amore. “ io ti amo ma tu non mi ami” è come dire: “ Ti ho offerto (verbo inglese bid che è un termine proprio del commercio) tantissimo e in cambio mi aspetto amore”. Questo è commercio d’amore e mercanteggiare non vi può portare da nessuna parte perché vi fa pensare a voi stessi; e l’amore è oltre. Amare significa dare e non certo prendere! Chi ama veramente non parla mai di ciò che ha fatto per l’amato, perché lo ama per amore e non per essere ricambiato. Se una persona comincia ad amare e nutre il suo amore con l’amore dell’amato, cerca una cosa impossibile. Se rimane in attesa dell’amore dell’essere amato, è destinata a scoprire che la natura non può soddisfare questo desiderio, a meno che entrambi non siano dei mercanti d’amore. In tal caso ciascuno prende il meglio dall’altro, ognuno crede magari di amare, ma nessuno dei due ama veramente.

L’amore insegna a chi ama la pazienza, l’indulgenza, e la gentilezza in quanto chi ama pensa: “ Il mio amore potrebbe dispiacersi, sarò gentile più che posso nei gesti e nel comportamento. Questi pensieri rendono migliore chi ama; ognuno di questi pensieri, entrando nella vita di chi ama, lo aiuta a correggersi. La speranza è l’unica cosa che ci tiene vivi, perché si nutre d’amore. La pazienza viene alimentata dall’amore. Senza amore non riusciamo ad essere pazienti con nessuno.

Un altro ostacolo per l’amore è la sua dipendenza da una bellezza ideale, sia che si tratti di bellezza fisica che di bellezza di pensiero o di bellezza di carattere e personalità. Qualunque tipo di bellezza sia, quando l’amore per poter durare o per esistere, dipende dalla bellezza dell’oggetto amato, prima o poi è destinato a finire. Il vero amore non presta attenzione al corpo, all’oggetto esteriore. In realtà l’amore prepara il proprio ideale. Poiché se una persona dice: “ Ti ho amato per la tua bellezza”, cosa dirà quando la giovinezza se ne sarà andata e la bellezza scomparsa? Dove sarà allora l’amore?. Anche l’amore cambierà. E se l’amore si è spento con la scomparsa della bellezza dell’oggetto amato; e allora che succede? Un altro potrebbe dire: “ Ti amo per la tua personalità” e tuttavia, forse, meno di un mese dopo, l’amato potrebbe non mostrare più la stessa personalità e la stessa attraente bontà; e allora che succede?

Pensiamo che un fiore sia una cosa effimera, tanto rapidamente muta; eppure il cuore umano ha la tendenza a mutare ancor più rapidamente. Una persona può essere un momento molto buona, molto gentile, e il momento dopo il contrario; un momento calma e poi irrequieta; un momento molto affettuosa e subito dopo indifferente: dipende dallo stato mentale in cui si trova in quel momento. Di conseguenza l’amore non può durare, se gli si consente di dipendere dalla bellezza dell’ideale. Tale amore è dipendente e, prima o poi, finirà. Per questa ragione molti cuori non riescono a tenere viva in loro la fiamma dell’amore. Avviene spesso che coloro che amano, diventino freddi, proprio perché non capiscono che l’amore non deve basarsi su un ideale esteriore e che chi ama deve plasmare in se stesso l’ideale . Essi non sono riusciti a creare dentro se stessi un amore autosufficiente. Non è così per le persone sagge, sante, sapienti. Esse sanno che una persona che oggi è gentile potrà non esserlo domani. Quindi una persona saggia quando ama si aspetta gli opposti sia nella bellezza esteriore che interiore della persona amata.

Coloro che hanno sviluppato dentro di sé l’amore ideale con l’aiuto di un oggetto da amare, trasformano la propria natura in una natura sempre più amorevole. Per loro l’amore per una certa persona è analogo allo studio dell’alfabeto, in cui imparando l’ABC si impara a leggere non solo il sillabario ma qualsiasi libro. Imparando ad amare un essere, acquistiamo una luce, una torcia, al cui chiarore possiamo leggere tutte le cose della vita. E’ come se nella nostra natura avessimo sviluppato qualcosa che possiamo regalare a tutti.

Una persona che è cortese e fedele con un amico, può esserlo con tutti, anche con gli estranei, perché ha sviluppato in sé questa qualità. Invece, quando le persone presumono di amare, sono cortesi con l’uno e scortesi con l’altro. Questo dimostra che si tratta di persone che non sanno amare. Colui che ama davvero sarà cortese, gentile, comprensivo e manifesterà tutti i lati dell’amore con chiunque.
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Da l VOLUME XIV “The smiling forhead”

I QUATTRO SENTIERI

Ci sono quattro sentieri che potremmo chiamare sentieri reali che i mistici hanno intrapreso nei secoli. Uno è il sentiero della conoscenza, un altro quello dell’azione; un altro è il sentiero della meditazione, l’ultimo è quello della devozione. Non è necessario percorrere tutti e quattro i sentieri, ma tutti si ricongiungono alla fine in un unico sentiero, il solo sentiero che si deve percorrere per arrivare alla realizzazione spirituale. Ciascuno di questi sentieri è adatto ad alcune personalità. La personalità che è attratta da uno di questi sentieri potrebbe non essere attratta da un altro di questi sentieri.

IL SENTIERO DELLA CONOSCENZA

Al sentiero della conoscenza si arriva tramite il sentiero intellettuale. E’ l’analizzare e il sintetizzare insieme. La differenza tra la ricerca intellettuale dello scienziato e del mistico sul sentiero è che mentre lo scienziato continua ad andare avanti con l’analisi, il mistico analizza e insieme sintetizza. Quindi ciò che accade è che forse lo scienziato ha preso in esame un solo atomo e forse per tutta la sua vita è stato occupato con quest’unico atomo, e forse dopo un’intera vita non ha trovato la parola conclusiva da dire su quest’unico atomo e forse è arrivato un altro scienziato e ha detto: “ No, niente affatto, questo non è un tipo di atomo, è radio.” E’ una cosa del tutto diversa da quella che lo scienziato ha detto cinquant’anni fa. E un altro che sta ancora ricercando dice: “ Non è né un atomo né radio”. E dopo altri cinquant’anni un altro scienziato dice: “ Elettrone, questa è un’altra cosa nuova che ho scoperto”. L’idea è che quando una persona procede nell’osservazione della natura e del carattere delle cose limitate, necessariamente dovrà limitare la sua osservazione a quel particolare atomo. Mentre il sentiero del mistico è completamente il contrario, egli infatti analizza e contemporaneamente sintetizza. A chi è guidato su questo sentiero il mistico dice: “Uno”. Ma lui sa che “uno” non lo soddisferà. Allora il mistico gli dice due metà è uno, quattro quarti è uno, tre terzi è uno. Quando in tutti questi aspetti comprende l’uno, la missione del mistico è conclusa.

Ci si potrebbe chiedere: “ Quale conoscenza da il mistico? Egli offre al genere umano l’analisi del Cielo o dello Spirito Divino? No, il mistico apre gli occhi di una persona all’analisi di se stesso. Non è l’anatomia del suo corpo ma l’anatomia della sua mente e di quello che è nascosto sotto la sua mente, un’anatomia che porta l’uomo a una conoscenza che contraddice ogni altra conoscenza che abbia appreso fino a quel momento. Le distinzioni e le differenze dei vari significati di tutte le cose cadono nel vuoto davanti all’unica conoscenza che risponde al continuo “perché” che si presenta ogni momento nella mente che vuole sapere. Qui non resta nessuna domanda, tutte le domande hanno una risposta, perché è solo in assenza del sole che le cose non sono chiare, è nel buio che le cose non brillano. Una conoscenza che risponde sulla tua relazione con gli altri esseri viventi, sulla relazione con ogni atomo di questo mondo, con l’anima, con Dio, la benedizione di questa conoscenza è grande, perché la consapevolezza della relazione con tutte le cose, che ho or ora spiegato, stabilisce quella relazione che prima era soltanto una specie di stato inconscio. Una volta ricevuta questa conoscenza, scoprirà che ogni religione insegna la stessa verità che egli ha ricevuto adesso da questa conoscenza. Non è più in disaccordo con nessuno perché comprende il punto di vista di ognuno.

IL SENTIERO DELL’AZIONE

Veniamo ora all’altro aspetto cioè al sentiero dell’azione. Quando una persona è coscienziosa nel suo comportamento verso i suoi simili, quando riflette sui suoi doveri verso gli altri, sui suoi doveri verso coloro a cui deve qualcosa, allora incomincia a percorrere questo sentiero. Una persona che vive una vita di rettitudine, che sia un uomo d’affari o un professionista, qualsiasi lavoro svolga, e in questo lavoro si comporti onestamente e ricerchi l’armonia, questa persona certamente troverà una strada dritta e aperta davanti a sé.

La ragione sta nel fatto che il desiderio di realizzare una vita spirituale è naturale, non è qualcosa di estraneo che si è dovuto imparare, è qualcosa che si apre davanti a noi se si è stati retti nella propria vita. Ma si deve comprendere che il mondo non lo consente, che la vita non sempre ci permette di condurre una vita retta. La vita ha percorsi a zigzag, creati dall’uomo per convenienza personale, e per il vantaggio che si trova nella confusione, e non si sa da dove uscire, dov’è la porta. Tuttavia, ci sono anime semplici, forse non sono considerate affatto delle persone spirituali, che pregano, e tuttavia sono molto più avanti dell’uomo comune, soltanto vivendo una vita semplice, onesta e modesta. Proprio il fatto che un uomo riesca a mantenersi retto per tutta la sua vita dimostra che il Cielo ha aperto la sua porta a quella persona. La via per quella persona è chiara, aperta, e non c’è nulla in mezzo al sentiero di questa persona. L’uomo che consulta la sua coscienza ad ogni azione che compie, che è semplice, che non dubita di nessuno, con cui è facile avere a che fare, che è umile nell’agire, per questa persona la via è aperta. Invece di cercare Dio, è Dio a cercare lui.

IL SENTIERO DELLA MEDITAZIONE

Veniamo ora al terzo sentiero, il sentiero della meditazione. Questo è il sentiero della certezza. Questo cammino garantisce a un’anima tutto quello che c’è nell’aldilà. Non ha bisogno di sperimentare l’aldilà, si trova lì, sa che cos’è. Tutti potrebbero apprendere intellettualmente nozioni sul mistero della vita, ma con l’aiuto della meditazione si incomincia a comprenderlo da soli. Chi medita non ha bisogno di imparare cosa significa Cielo, che cosa significa Dio, cosa significa anima, che cosa accadrà dopo questa vita. Egli si trova già lì e può sentire ogni sfera, ogni piano della realtà, stando nello stesso luogo in cui si trova. Davanti a lui non ci sono barriere, né terrene né celesti, perché egli è al di sopra delle barriere, vede tutto come potrebbe vedere la terra alzandosi in volo. Inoltre, quel grande desiderio profondo di pace che un’anima evoluta ha incessantemente, il grande desiderio della gioia interiore che un’anima evoluta va cercando continuamente, tutte queste cose si realizzano con la meditazione. Con l’aiuto della meditazione si raggiunge un potere inspiegabile a parole; e ancora, la salute del corpo e la forza della mente si ottengono grazie ad essa, ispirazione e potere allora ci appartengono naturalmente.

A questo punto ci si potrebbe chiedere: “ Quanto si deve meditare?”. Molte persone se lo chiederanno, ma pochissime avranno la pazienza di continuare a farlo. La ragione è che il coinvolgimento di questa vita terrena è così grande che l’uomo si abitua alle attività di ogni giorno a un punto tale che lo stato meditativo diventa per lui un’esperienza del tutto estranea e non si sente a proprio agio nella meditazione, a meno che non abbia una pazienza così grande da far diventare famigliare il mondo della meditazione. Per i grandi Saggi e i Maestri dell’umanità la meditazione è stata un’importantissima esperienza e un grandissimo aiuto. Il grande potere e l’ ispirazione che hanno mostrato, la religione che hanno trasmesso, la conoscenza che hanno portato , sono arrivati a loro dalla meditazione, non sono stati emanati dal cervello.

Ogni grande musicista che abbia lasciato opere perenni nel mondo, i grandi poeti, anche senza saperlo, erano naturalmente meditativi. Da loro sono arrivate a noi grandi cose che il mondo apprezzerà per sempre. E non soltanto i saggi, i santi, i grandi Maestri e i profeti sono stati meditativi , ma anche i grandi re come Salomone, Alessandro; e anche la vita di Napoleone ebbe un barlume di vita meditativa. Di Napoleone raccontano che a volte quando per ore intere stavano sul campo di battaglia, e l’energia della maggior parte di loro era esaurita, anche questo imperatore avrebbe dovuto essere esausto. Invece no, egli chiudeva gli occhi e per un momento entrava in un certo stato, dopo di che era ancora più energico di prima. Con l’aiuto della meditazione ci si connette a un deposito di ispirazione, potere, energia, vita, felicità, pace, da cui se ne può prendere una gran quantità, senza che in questo deposito vengano mai a mancare. Gli esempi che si sono visti di persone meditative sono difficilmente traducibili in parole. Dopo gli ottant’anni e anche oltre la loro memoria è brillante come in gioventù, la loro salute è perfetta, la loro mente è nel ritmo giusto, lavorando con il giusto equilibrio. E’ un gran peccato che quello che veniamo a sapere di quelli che dichiarano di essere meditativi appaia così privo di equilibrio per cui costoro danno soltanto una cattiva fama alla vita mistica.

Qual è la ragione ? La ragione è che alcuni di loro cercano di comunicare con gli spiriti, di fare miracoli, di vantarsi di tutto ciò che sanno. Questo non è il compito di una persona meditativa. La persona che medita deve mostrare equilibrio in ogni aspetto della vita, nel senso comune della vita, nella comprensione della vita celeste ma anche vedendo nella vita terrena altrettanto chiaramente se non ancora di più di una persona comune. Quando una persona ha padroneggiato la meditazione, la esprimerà in ogni cosa che fa.

La gente crede che una persona meditativa stia nelle caverne sulle montagne dell’Himalaya o in luoghi solitari senza vedere nessuno. Ovunque sia, qualunque sia la sua occupazione, chi sa come meditare può meditare ovunque si trovi e qualunque cosa faccia. La persona veramente meditativa si deve rivelare in tutte le cose terrene, nell’arte,nella scienza, in qualunque professione o attività, deve farlo con grande intensità, in questo modo deve mostrare il potere, l’ispirazione e la benedizione della meditazione. La breve meditazione che si fa per mezz’ora o un quarto d’ora, è solo una specie di ricarica, ma per chi la conosce a fondo, continua notte e giorno e deve esserne consapevole notte e giorno, ed ogni cosa che fa deve esprimerla.

IL SENTIERO DEL DEVOTO

Quando arriviamo al quarto sentiero, il sentiero della devozione, se ne può dire davvero poco, perché è al di là di ogni cosa. Come dice la Bibbia: “ Dio è amore” e quindi se c’è qualcosa di divino nell’uomo è l’elemento amore. Per raggiungere la conoscenza divina non c’è nulla di più importante che l’espansione del cuore, lo sviluppo dell’elemento amore, ed i tre sentieri, come abbiamo già detto, confluiscono tutti qui, in esso si riuniscono. Una persona molto intelligente che non ha una scintilla d’amore in sé, nonostante tutta la sua intelligenza è morta. Ma cos’è l’amore? L’amore è piacere? L’amore è sacrificio. Si potrebbe chiedere: “ L’amore di chi? E’ l’amore per Dio che si intende con devozione?” . E si potrebbe anche argomentare che si ama quando si vede qualcosa di bello, qualcosa che ispira amore. E dato che Dio non si vede come si può amare Dio? E questo è vero; molte persone immaginano di amare Dio, molti possono dichiarare di amare Dio, ma amare Dio è una questione a cui non si risponde facilmente. Ma c’è un verso di Rumi che lo spiega in modo molto bello. Dice:” Che tu ami un uomo o che tu ami Dio, alla fine del tuo viaggio sul sentiero dell’amore sarai portato innanzi al sovrano dell’amore”.
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Da "LA PURIFICAZIONE DELLA MENTE"

Come è necessario pulire e purificare il corpo così è necessario, o forse ancora più necessario, che la mente sia pulita e purificata. Tutte le impurità causano malattie come anche l’irregolarità nel funzionamento dell’organismo. Lo stesso vale per la mente. Ci sono impurità che appartengono alla mente che possono causare diverse malattie, e purificando la mente si contribuisce a creare uno stato di salute sia nel corpo che nella mente. Con salute intendo la condizione naturale. E che cos’ è la spiritualità se non essere naturali?

Ben pochi la pensano così. Molti pensano che essere spirituali sia essere in grado di fare miracoli, di vedere cose strane, fenomeni straordinari; pochissimi sanno quanto sia semplice, che essere spirituali significa essere naturali.

La purificazione mentale può essere fatta in tre modi diversi.

Il primo modo è placando la mente perché molto spesso è l’attività della mente che produce impurità.

Placando la mente si eliminano le impurità da essa; è come accordare la mente al suo tono naturale. La mente può essere paragonata ad uno specchio d’acqua. Quando l’acqua non viene turbata, il riflesso è chiaro e così è con la mente. Se la mente viene disturbata non si ricevono intuizione, ispirazione in modo chiaro. Quando la mente è calma riceve un riflesso chiaro come lo specchio d’acqua quando l’acqua è calma.

Questa condizione la si raggiunge con l’esercizio del riposo fisico. Sedendosi in una certa postura si crea un certo effetto. I mistici nella loro scienza conoscono diversi modi di restare seduti in silenzio ed ognuno di questi modi ha un diverso significato. E non è soltanto un significato immaginario; esso produce un effetto preciso. Ho avuto sia personalmente che tramite altre persone molte esperienze di come un certo modo di stare seduti cambia l’atteggiamento della mente. I popoli antichi lo sapevano e trovarono modi diversi per le diverse persone di stare seduti. C’era il modo del guerriero, il modo dello studioso, il modo della persona meditativa, quello dell’uomo di affari, del contadino, dell’avvocato, del giudice, dell’inventore. Immaginate che meraviglia che i mistici abbiano scoperto e sperimentato per migliaia di anni il grande effetto che stare seduti in una certa posizione ha su una persona e soprattutto sulla sua mente. Lo sperimentiamo nella nostra vita di ogni giorno ma non ci pensiamo. Ci capita di stare seduti in un certo modo e di sentirci inquieti; ci capita di sederci in un altro modo e di sentirci tranquilli. Una certa posizione ci fa sentire ispirati ed un’altra ci fa sentire privi di energia, senza entusiasmo. Con l’aiuto di una certa postura si può purificare la mente.

Il secondo modo di purificare la mente è tramite il respiro. E’ molto interessante per un’orientale vedere come a volte in occidente, nelle loro invenzioni le persone inconsciamente applicano i principi del misticismo. Gli occidentali hanno una macchina che pulisce i tappeti aspirando la polvere. Lo stesso sistema capovolto vale per il respiro: il modo giusto di respirare aspira la polvere dalla mente e la espelle. Lo scienziato arriva a dire che una persona espira anidride carbonica; i gas nocivi sono espulsi dal corpo con l’espirazione. Il Mistico va oltre e sostiene che non vengono espulsi soltanto dal corpo ma anche dalla mente. Se si sapesse come rimuovere le impurità se ne potrebbero rimuovere più di quanto non si immagini. Le impurità della mente si possono espellere respirando nel modo giusto; questo è il motivo per cui i mistici combinano respirazione e postura. La postura aiuta a placare la mente, la respirazione a pulire la mente: le due cose procedono assieme.

Il terzo modo di purificare la mente è tramite l’atteggiamento verso la vita. Questa è la via morale ed è la strada maestra per la purificazione. Una persona può respirare e stare seduta in silenzio in mille posture diverse ma se non ha il giusto atteggiamento verso la vita non si svilupperà mai poiché questa è la cosa essenziale. Ma la questione è, qual è il giusto atteggiamento? Il giusto atteggiamento dipende da quanto favorevolmente si considerano i propri difetti. Molto spesso si è pronti a difendere se stessi dai propri sbagli ed errori e si è propensi a trasformare una cosa sbagliata in giusta. Ma non si ha lo stesso atteggiamento verso gli altri, li rimproveriamo quando si tratta di giudicarli. E’ così facile disapprovare gli altri! E’ molto facile fare un passo ulteriore e trovarli antipatici e non è affatto difficile fare un ulteriore passo avanti fino ad odiarli. E quando si agisce in questo modo non si pensa di fare qualcosa di sbagliato. Sebbene sia una condizione che si sviluppa dentro di noi, la si vede soltanto esternamente; tutte le cattive qualità che accumuliamo interiormente le vediamo in un’altra persona. Quindi l’uomo è sempre in un’illusione; è sempre compiaciuto di sé e critica sempre gli altri. La cosa straordinaria è che chi biasima di più è chi è più meritevole di biasimo. Ma la cosa può essere meglio espressa in un altro modo rovesciando i termini perché più si biasima più si diventa meritevoli di biasimo.

C’è una bellezza di forma, di colore, di linea, di modi e di carattere. In alcune persone manca la bellezza, in altre persone ce ne è di più; è soltanto il confronto che ci fa pensare che una persona sia migliore di un’altra. Ma se guardassimo la cosa più attentamente vedremmo bellezza anche nell’altra persona. Molto spesso il nostro confronto non è giusto per la semplice ragione che, pur avendo stabilito oggi nella nostra mente che cosa è bello e buono siamo soggetti a cambiare questa concezione nello spazio di un mese o di un anno. Questo dimostra che quando guardiamo qualcosa siamo in grado di apprezzarlo se la sua bellezza si manifesta alla nostra vista. Non c’è da sorprendersi quando una persona arriva ad uno stato in cui dice: “ tutto quello che vedo in questo mondo lo amo nonostante tutti i dolori i contrasti e le difficoltà; ne vale la pena”. Mentre un’altra persona dice: “tutto è squallido, la vita è brutta, non c’è un segno di bellezza in questo mondo.” Entrambi hanno ragione dal loro punto di vista, entrambi sono sinceri ma sono diversi perché guardano il mondo in modo diverso. Ognuna di queste persone ha la sua ragione per approvare o disapprovare la vita. Soltanto che una trae vantaggio dalla sua visione di bellezza mentre l’altra lo perde non apprezzando, non vedendo la bellezza in essa. Con un atteggiamento sbagliato, quindi, una persona accumula nella propria mente impressioni indesiderabili che le giungono dalla gente, perché nessuno è perfetto in questo mondo. Ognuno ha un lato che può essere criticato e che ha bisogno di essere corretto. Quando si guarda questo lato si accumulano impressioni che rendono sempre più imperfetti perché si colleziona imperfezione che poi diventa il proprio mondo. E quando la mente diventa una spugna piena di impressioni indesiderabili, allora quello che essa emana è altrettanto indesiderabile. Nessuno può parlar male di un altro senza fare proprio questo male perché chi parla male degli altri è malvagio lui stesso. Così la purificazione della mente da un punto di vista morale dovrebbe essere appresa nella propria vita quotidiana cercando di considerare le cose in modo comprensivo e favorevole, considerando gli altri come si considera se stessi mettendosi nei loro panni invece di accusare gli altri vedendo le loro debolezze. Le anime sulla terra nascono imperfette e mostrano imperfezione e da questo evolvono in modo naturale arrivando alla perfezione. Se tutte fossero perfette non ci sarebbe stato nessuno scopo nella loro creazione. La manifestazione ha avuto luogo affinché ogni essere qui sulla terra potesse elevarsi dall’imperfezione alla perfezione. Questo è lo scopo e la gioia della vita e per questo il mondo è stato creato. Se ci aspettiamo che ogni persona sia perfetta e che le condizioni siano perfette allora non ci sarebbe gioia nella vita né scopo nell’essere venuti al mondo. La purificazione della mente quindi significa purificarla da tutte le impressioni indesiderabili, non soltanto dei difetti degli altri ma si deve arrivare allo stadio in cui si dimenticano i propri difetti. Ho visto delle persone virtuose che si sono accusate dei loro errori al punto da diventare loro stessi l’errore. Concentrarsi continuamente su un errore significa imprimere l’errore sulla mente. Il principio migliore è dimenticare gli altri e dimenticare noi stessi e predisporre la propria mente ad accumulare tutto ciò che c’è di buono e di bello. Tra i ragazzi di strada in India c’è un’occupazione molto significativa: prendono della terra da un posto e cercano in essa dei metalli come l’oro e l’argento e tutto il giorno le loro mani stanno nella polvere. Ma che cosa cercano? Cercano oro e argento. Quando in questo mondo imperfetto cerchiamo tutto ciò che è buono e che è bello avremo molte possibilità di essere delusi. Ma nello stesso tempo se continuiamo a cercare non badando alla polvere ma cercando l’oro lo troveremo. Una volta che noi cominciamo a trovarlo, ne troveremo sempre di più. E viene un momento nella vita di un uomo in cui egli riesce a vedere qualcosa di buono anche nell’uomo peggiore del mondo. E quando ha raggiunto questo punto anche se il bene fosse coperto mille volte egli metterebbe le sue mani sul bene, perché cerca il bene e quindi attira il bene.
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Murshid Hidayat Inayat-Khan

Il Sufismo

Il Sufismo non è né una religione né un culto né una setta, né è solo Orientale o Occidentale. Il Sufismo, che significa saggezza, è sempre stato e sarà sempre una porta aperta alla Verità, con comprensione verso tutte le credenze , sebbene evitando nello stesso tempo speculazioni su concetti astratti. Il Sufismo crede nell’origine Divina di ogni forma di culto in cui l’unità degli ideali religiosi sia rispettata.

Quando si pronuncia la parola Sufismo, l’ismo finale tende a far pensare ad una visione limitata della saggezza, ma la saggezza non può mai essere definita. Per un Sufi esistono tante definizioni di saggezza quanti sono coloro che sono alla ricerca della saggezza.

Il Sufismo non è una religione; è un atteggiamento, un sentiero. E’ il sentiero dell’amore per il genere umano. Non è un’avventura speculativa; non c’è ricerca alcuna di fenomeni particolari. Sufismo non significa essere migliore di qualcun altro. Sufismo significa essere un essere umano, in modo che gli altri possano forse trarre beneficio dall’esperienza.

Quando si offre da fratello o sorella di fare la propria parte per alleggerire il fardello delle incomprensioni tra i credenti, un Sufi usa il linguaggio della libertà spirituale per comunicare comprensione e dedizione nel favorire i vari modi di comprendere l’unico Ideale di culto.

L’emblema Sufi è un cuore con le ali, che simbolicamente rappresenta il grande potere dell’amore quando si protende verso l’alto, trasportato dalle ali della “Libertà Spirituale” nelle sfere della Consapevolezza Divina. In questo simbolo, la stella a cinque punte rappresenta la luce dello Spirito Guida che illumina il cammino durante l’intero viaggio verso il risveglio interiore. La luna crescente rappresenta la qualità ricettiva ed espressiva del cuore lasciato libero quando il sé limitato non è più lo spettatore.

La religione del nostro tempo è destinata ad essere la religione del cuore, perché il cuore è il tempio di Dio, in cui, quando la saggezza prevale, amore, armonia e bellezza insieme costituiscono l’altare vivente.

Sull’altare dell’unità degli ideali religiosi, le candele accese rappresentano le grandi religioni del mondo ma anche tutte quelle che, conosciute o sconosciute al mondo, hanno tenuto alta la luce della Verità attraverso le tenebre dell’ignoranza umana. Un ulteriore aspetto del Culto Universale è l’offerta di brani tratti dalle diverse scritture sacre poste l’una di fianco all’altra, con l’intento di rivelare la somiglianza che c’è tra tutte loro, purché gli insegnamenti siano ricevuti a un livello di comprensione spirituale.

Durante questa cerimonia sacra, le benedizioni di tutti i grandi Maestri sono profondamente sentite quando il proprio cuore è aperto all’essenza pura di tutte le ispirazioni religiose e quando queste vengono viste come innumerevoli raggi di luce provenienti da un’unica e medesima fonte, che è destinata a risplendere per il bene di tutta l’umanità.

Che cosa si sperimenta in realtà durante il culto?

Che cosa si comprende in realtà con la preghiera, la contemplazione, e la meditazione?

Non è forse la voce del cuore?

Il cammino spirituale è un processo che accorda il cuore a una tonalità interiore, che si ode soltanto quando le porte del cuore sono aperte, e l’assenza del sé miracolosamente rivela il tono silenzioso dentro di noi. Questo processo può essere rintracciato in tutti gli insegnamenti religiosi, e in questo processo consiste l’intero segreto della felicità e della pace interiore

Che cos’è il cuore? Non è forse il tempio di Dio?

E se è così, possiamo osare invitare la Presenza Divina dentro questo tempio se in esso ci sono impurità come il concetto di “io sono”, insieme con tutti i nostri dubbi, paure e desideri?

Ma tutto questo cosa significa veramente? Significa che in quanto amati di Dio, ci si aspetta che ricordiamo a noi stessi le nobili responsabilità che sono nostre. Ed è allora che si potrebbe finalmente scoprire che la consapevolezza di Dio, che abbiamo freneticamente inseguito, è di fatto già lì. Ma finché questa consapevolezza non è un’espressione del cuore, qualunque sia l’apparenza esteriore della spiritualità, della religiosità, o della moralità, tutto questo rimane privo di Devozione.

Se in qualche modo la consapevolezza di Dio si potesse spiegare, essa sarebbe certamente un’assoluta realtà d’amore, umano e divino; ed è con il grande potere di questa profonda realizzazione che tutti i fratelli e le sorelle di tutte le convinzioni umilmente si uniscono nell’Amore, nell’Armonia e nella Bellezza.
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Murshid Hidayat Inayat-Khan

OH SUFI, SAPPI CHE...
la „Fratellanza e Sorellanza“
è il vascello sul quale veleggiamo
sulle estese acque
dell’Amore, dell’Armonia e della Bellezza;
governati dalla bussola
dello Spirito Guida,
sospinti dall’energia della Libertà Spirituale;
facendo rotta verso la meta dell’annichilimento dell’ego,
dove chissà arriveremo a realizzare finalmente
che il navigante è in realtà la Divina Presenza
che naviga nel passato, nel presente e nel futuro

sulle onde della nostra illusione.
Hidayat Inayat-Khan


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