SITO IN AGGIORNAMENTO

SITO IN AGGIORNAMENTO - Non tutte le sezioni sono disponibili per aggiornamento - nuovo sito web presto on line

Vedere II parte

"Infine c’è la questione di vedere e non vedere. Questo è inteso dai mistici come essere capaci di vedere a piacimento, e anche essere in grado di sorvolare. Non è facile per una persona sorvolare, è qualcosa che si deve imparare. C’è molto che l’uomo è in grado di vedere e che deve vedere; e c’è molto che non dovrebbe vedere, che è meglio che non veda. Se non potessimo vedere, questo sarebbe uno svantaggio; ma non c’è alcuno svantaggio nel non vedere qualcosa che non dovremmo vedere. Ci sono così tante cose che si possono vedere che potremmo benissimo evitare di vedere quelle che non dovremmo. 

Colui che è trattenuto da quello che vede manca di padronanza. Sebbene non voglia vederlo, non può evitare di vederlo; ma chi ha la sua vista sotto controllo, vede quello che vuole vedere, e quello che non vuole vedere non lo vede. Questa è padronanza. E come è vero per gli occhi, cioè che vediamo quello che è davanti a noi e non vediamo quello che è dietro di noi, è altrettanto vero per la mente; quello che è davanti a lei, lo vede e quello che è dietro di lei, non lo vede. Naturalmente, quindi, se questo mondo oggettivo è davanti agli occhi di una persona, l’altro mondo è nascosto alla sua vista, perché vede quello che è davanti a lei e non quello che è dietro di lei. E come è vero che quello che è dietro di noi possiamo vederlo soltanto voltando la testa, è altrettanto vero che quello che la mente non vede può essere visto soltanto quando la mente è rivolta nella direzione opposta. Ciò che si impara nell’esoterismo e nel misticismo è volgere la mente dalla visione esteriore alla visione interiore. 

Si potrebbe chiedere quale profitto ricaviamo da questo? Se è vantaggioso riposare la notte dopo un’intera giornata di lavoro, lo stesso è vantaggioso distogliere la propria mente da questo mondo di varietà per riposarla e per darle un’altra esperienza che le appartiene, che è sua e di cui ha bisogno. E’ questa esperienza che si ottiene con il processo meditativo. Una persona che è in grado di pensare ma non è in grado di dimenticare, una persona che è in grado di parlare ma non è in grado di tacere, una persona che è in grado di muoversi ma non è in grado di rimanere ferma, una persona che è in grado di piangere ma non è in grado di ridere, questa persona non conosce la padronanza di sé. E’ come avere una mano sola, è come stare su un piede solo. Per avere un’esperienza completa della vita si deve essere in grado di agire e star fermi, si deve essere in grado di parlare e tacere.

Ci sono molte cose preziose nella natura e nell’arte, cose che non hanno prezzo, tuttavia non c’è nulla in questo mondo di più prezioso della vista; e più prezioso di tutto è l’intuito, per essere in grado di vedere, essere in grado di comprendere, per essere in grado di imparare, per essere in grado di conoscere. Questo è il dono più grande che Dio può dare, e tutte le altre cose nella vita sono insignificanti paragonate ad esso. Se c’è qualcosa che si può fare per arricchire la propria conoscenza, per innalzare la propria anima alle sfere più alte, per consentire alla propria consapevolezza di espandersi fino alla perfezione, è fare tutto il possibile per aprire la propria vista, che è il segno di Dio nell’uomo. E’ l’apertura della vista che viene chiamata dischiudersi dell’anima" 

( II parte)