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Reazione

Parigi -13 Dicembre 1924

Ogni condizione, favorevole o sfavorevole, in cui una persona si trova, e ogni persona, gradevole o sgradevole alla cui presenza si trova, la induce a reagire. Da questa reazione dipendono la felicità di un uomo e il progresso spirituale di un uomo. Se ha il controllo su questa reazione, significa che sta progredendo. Se non ha controllo su di essa, dimostra che sta andando indietro. Se prendete due persone, una saggia e una sciocca, quella saggia reagisce più intensamente di quella sciocca. Se prendete una persona grossolana e una persona fine, quella fine naturalmente reagisce più di quella grossolana. Se prendete una persona giusta o una persona ingiusta, naturalmente la persona giusta reagisce più di quella ingiusta. Se prendete una persona spirituale e una persona materiale, naturalmente una persona spirituale reagisce più di quella materiale. E tuttavia è contrario alla padronanza quando non si ha alcun controllo su questa reazione. Una persona, fine, spirituale, sensibile, saggia e giusta, e tuttavia senza controllo sulla sua reazione, è incompleta. E questo dimostra che anche diventare fini, giusti e spirituali non è sufficiente, perché tutte queste cose, rendono fini, più sensibili, e nello stesso tempo indeboliscono contro le influenze disturbanti della folla. Questo dimostra che una persona, giusta, saggia, spirituale e fine, e tuttavia debole, non è perfetta.

L’equilibrio della vita è essere fini come un filo ed essere forti come un cavo d’acciaio. Se non si mostra questa resistenza e forza di sopportare le influenze avverse e disturbanti in mezzo alle quali si deve sempre stare nella vita, certamente si mostra una debolezza e una mancanza di sviluppo. In primo luogo questa reazione ci dà una certa dose di vanità. Sentiamo: “Sono migliore dell’altro che mi disturba”. Ma certamente non possiamo dire: “Sono più forte dell’altro che mi disturba”. Quando non riusciamo a tollerare le condizioni intorno a noi potremmo pensare di essere superiori, non riusciamo a sopportare le condizioni; ma in realtà le condizioni sono più forti quando non riusciamo a sopportarle. Se siamo nati sulla terra, se siamo destinati a camminare sulla terra, non possiamo sognare il paradiso quando dobbiamo rimanere saldi in tutte le condizioni che la terra ci pone di fronte. Quando una persona progredisce verso la spiritualità deve tener presente che insieme al suo progresso spirituale deve rafforzare se stessa contro le influenze che disturbano. Altrimenti, deve sapere che nonostante tutto il desiderio di fare progressi sarà tirata indietro contro la sua volontà dalle condizioni, dalle circostanze.

Ci sono quattro modi diversi in cui una persona reagisce: con l’azione, con la parola, col pensiero, col sentimento.

Un’azione produce un risultato preciso, la parola produce un effetto, il pensiero produce un’atmosfera, il sentimento produce condizioni. E quindi nessun modo in cui una persona reagirà sarà senza effetto. Una reazione sarà percepita rapidamente o lentamente, ma sarà percepita sicuramente. E molto spesso una reazione non è soltanto gradevole per se stessi, ma anche per un altro. Una persona che risponde a un insulto insultando un altro è allo stesso livello; chi non risponde sta al di sopra di esso. E in questo modo possiamo sollevarci al di sopra delle cose contro cui reagiamo, se solo sappiamo come volare. Significa volare al di sopra delle cose invece di opporsi come una persona materiale si opporrebbe ad esse. Come è possibile definirsi spirituali se non si riesce a volare? Questa è la prima condizione per essere spirituali.

L’intero meccanismo di questo mondo è un’azione e una reazione, sia nel mondo oggettivo che nel mondo delle persone. Soltanto, in una persona c’è la possibilità di sviluppare quello spirito che è chiamato spirito di padronanza. E questo spirito si sviluppa facilmente ed è meglio sviluppato cercando di ottenere il controllo sullo spirito di reazione. La vita ci offre abbondanti occasioni da mattina a sera per esercitare questa lezione. Ogni mossa, ogni cambiamento che facciamo, siamo posti di fronte a qualcosa di gradevole o sgradevole, armonioso o disarmonico, situazione o persona che sia. Se reagiamo in modo automatico non siamo migliori di una macchina, e non siamo diversi da migliaia e milioni di persone che agiscono in modo automatico. Ma se possiamo rintracciare in noi stessi un’eredità divina, un’eredità che è chiamata padronanza, è scoprendo il controllo della reazione contro le influenze. In teoria è semplice, è facile; in pratica è la cosa più difficile che ci sia da padroneggiare, da vincere. E quando pensiamo all’utilità di questo sviluppo scopriremo che non c’è nulla al mondo che sia più necessario e più importante di questo sviluppo. Se c’è una forza da trovare nel mondo, è questa forza dentro se stessi. E la prova che si possiede questa forza è quando si è in grado di controllare la propria reazione. Il controllo preserva la dignità, conserva l’onore. È il controllo che mantiene il rispetto, ed è il controllo che fa rimanere un uomo saggio. Perché è facile essere saggi, ma è difficile continuare ad essere saggi. È facile pensare, ma è difficile continuare ad essere una persona riflessiva.

Sovente la gente mi ha chiesto se esiste qualche esercizio, se c’è qualche studio, se c’è qualcosa che si può fare per sviluppare forza di volontà. E io ho risposto: “Sì, ci sono molti esercizi e molti modi”, ma questo è l’esercizio migliore e più semplice che si può fare senza che ci venga insegnato: avere sempre sotto controllo la propria reazione. Le parole: “Non riesco a sopportare, non riesco a tollerare, non riesco a resistere, non riesco a reggere, non riesco ad avere pazienza”, per me significano tutte: “Sono debole”. Dicendo questo ammettiamo con altre parole, con parole migliori, che siamo deboli. E può esserci una persona al mondo che sia un nemico peggiore della nostra stessa debolezza? Se il mondo intero fosse nostro amico, quest’unico nemico basterebbe a distruggere la nostra vita: la nostra debolezza. Quando questo nemico viene sconfitto possiamo resistere contro tutto ciò che entrerà in conflitto con noi.

Ora la questione è come ci si deve mettere al lavoro in questa direzione. Si deve anche prendere in considerazione la propria condizione fisica. Il sistema nervoso deve essere nella giusta condizione. È a causa del nervosismo che l’uomo va di male in peggio. E anche una brava persona con buone intenzioni potrebbe rivelarsi diversa, perché potrebbe avere buone intenzioni, ma non può metterle in pratica perché i suoi nervi sono deboli. Ha bisogno dell’abitudine al silenzio, alla concentrazione, alla meditazione. Una persona che continua a parlare incessantemente o a fare cose, e non medita un attimo, che non si riposa, non può controllare il suo sistema nervoso, non può mantenerlo in ordine. Se c’è qualcosa che può controllare il sistema nervoso è la giusta respirazione; e quando la giusta respirazione viene fatta con concentrazione, con un pensiero connesso ad essa, allora il sistema nervoso viene notevolmente rafforzato. Tutta la forza dei mistici, degli Yogi, è venuta da queste pratiche che mantengono il sistema nervoso sotto controllo. Inoltre, ci sono molte cose che causano infelicità, e mantenendo il sistema nervoso sotto controllo possono essere evitate.

Se consideriamo la cosa da un punto di vista più elevato, questo si può fare rifiutando gli impulsi che a volte insorgono all’improvviso, e chiedono la loro risposta. Ciò che viene chiamato rinuncia di sé in realtà è questo, che si devono controllare i propri pensieri, desideri, voglie e passioni. Ma questo non significa ritirarsi dalla vita del mondo. Significa tenere se stessi sotto controllo.