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Pirani Ameena Begum In affettuosa memoria

In affettuosa memoria di
Pirani Ameena Begum
8 Maggio 1892 - 1 Maggio 1949

Ora Ray Bakerin nacque ad Albuquerque, nel Nuovo Messico, Usa, moglie di Pir-o-Murshid Hazrat Inayat Khan, e madre dei suoi quattro figli Noor-un-Nisa (1914), Vilayat (1916), Hidayat (1917) e Khair-un-Nisa (1919).

Pirani Begum ha lasciato una raccolta di poesie intitolata “ un Rosario di cento e un grani”. Alcune di queste poesie andarono perse durante la guerra del 1940, ma 54 sono state salvate e sono state pubblicate in un libro intitolato “C’ERA UNA VOLTA, Storie di vita con mio Padre e mia Madre” di Hidayat Inayat Khan.
Perle dall’Invisibile Oceano -

Poema Nr. 27 di Pirani Ameena Begum

O Perle dall’invisibile oceano
Splendide e incomparabili,
a lungo cercate da molti marinai
con incessanti preghiere piene d’ardore.

In abissi d’acque pure,
molti nuotatori si tuffaron per cercare
Voi Perle, fino a riporvi infine sicure
nelle Sue mani, tanto miti.

Ed Egli vi donò al mondo
Per illuminar le poche anime,
con cuori che attendono d’esser dispiegati,
dal Messaggio che consola.

 Qui sotto il racconto dell’episodio che portò all’iniziazione di Ameena Begum come Pirani (tratto da “C’ERA UNA VOLTA, storie di vita con mio Padre e mia Madre” di Hidayat Inayat Khan):
 Durante le ultime settimane della Summer School del 1926, Murshid invitò quattro mureed senior per una cena. Fu servito un piatto Indiano al curry davvero delizioso, e questi quattro gentiluomini, come chiunque altro, erano apparentemente del tutto soddisfatti.

Ci fu uno scambio allegro di battute e nulla sembrava oscurare l’atmosfera se non il sincero dispiacere al pensiero che la data della fine della Summer School si stava avvicinando, e anche alcune preoccupazioni relative alle celebrazioni dell’ Hejirat Day, che non erano ancora state pianificate in tutti i dettagli. In quella particolare occasione, Murshid intendeva inaugurare la posa della prima pietra dell’Universelle, il Tempio Sufi, che tanto aveva sperato di veder costruito, un giorno, come modello per molti altri che sarebbero arrivati in altre parti del mondo.

Durante la cena, Murshid stava parlando della Confraternita del Messaggio e della alta Candela del Desiderio, che voleva simboleggiare la bacchetta magica che fa sì che tutti i sogni diventino veri…..quando improvvisamente, mentre contava sulle sue dita che venivano lentamente solevate, Murshid disse: “ Abbiamo quattro Murshide: Murshida Fazal Mai, Murshida Goodenough, Murshida Greene, Murshida Martin;ma non abbiamo nessun Murshid. Chi potrebbe essere giustamente considerato Murshid?”. Uno dei senior tra i quattro ospiti presenti immediatamente presentò se stesso come un adeguato Murshid. Il secondo disse che in realtà avrebbe dovuto avere la priorità, essendo il più anziano dei quattro. Il terzo spiegò che grazie a tutte le importanti esperienze che aveva raccolto nelle diverse scuole esoteriche prima del Sufismo, sentiva di essere quello meglio preparato dei quattro, quindi doveva essere considerato come il più adeguato ad essere nominato Murshid. Il quarto candidato cercò di convincere tutti, dicendo che con l’immenso patrimonio di cui disponeva, poteva davvero lanciare l’intero Movimento Sufi nel mondo.

Murshid si fece molto serio, e, trattenendo visibilmente le sue emozioni, mentre si alzava silenziosamente dalla sedia, si rivolse con gentilezza ai quattro candidati dicendo: “ Come vi sentireste tutti quanti se vi trovaste all’improvviso sulla vetta di un’alta montagna, senza aver avuto la possibilità di sperimentare le gioie e le difficoltà della salita?”. E aggiunse: “ Se voi quattro foste tutti nominati Murshid oggi, chi tra voi sarebbe in grado di riconoscere in uno di voi quattro quello vero, oltre se stesso, se come sembra evidente, ciascuno di voi pensa a se stesso come al candidato adatto”… e con le lacrime nei suoi bellissimi occhi, Murshid aggiunse ancora:” Potreste veramente chiamare ‘Murshid’ qualcun altro oltre il vostro Murshid, mentre Murshid è ancora con voi?”.

In seguito a questo drammatico episodio, Murshid chiamò nostra Madre, le chiese di venire nella Stanza Orientale, insieme ai suoi quattro figli,e poi benedisse nostra Madre e le disse con tutta l’intensità del suo cuore e della sua anima: “ A partire da questo giorno, tu sei la vera Pirani”. E aggiunse:” Senza il tuo incessante aiuto, giorno e notte, non sarebbe mai stato possibile portare il Messaggio Sufi al mondo Occidentale”. Poi, mentre teneva stretta tra le braccia nostra Madre, nostro Padre disse a noi bambini, con un’ immensa tenerezza nella sua amorevole voce:” Bambini, congratulatevi con la vostra Amma (Mamma) in questa circostanza davvero eccezionale. Desidero che voi, e anche le generazioni future, sappiate che la vostra Amma è la prima e l’unica Pirani del Messaggio Sufi d’Amore, Armonia e Bellezza del vostro Abba. Non dovete mai dimenticarlo per tutta la vita, ed è un vostro sacro dovere fare in modo che questa storica cerimonia, a cui avete assistito, non venga mai e poi mai dimenticata.” Dopo che tutti avevamo abbracciato nostro Padre e nostra Madre, coi i cuori che battevano forte di felicità, nostro Padre annotò su un foglio la parola Pirani, e ci spiegò che è l’equivalente femminile di Pir-o-Murshid, che deve essere usato solo dalla Begum del portatore del Messaggio.
In amorevole servizio Nuria e i nostri Lavoratori